Spesa sospesa e aiuto ai bisognosi. In tempo di Coronoavirus il mondo applaude il grande cuore di Napoli. In molte città parte l’emulazione.
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Il Coronavirus avanza inesorabile, anche se negli ultimi giorni si registra un lieve calo dei positivi. In Campania alle 22 di ieri, secondo i dati della protezione civile i positivi al COVID-19 erano 2231.
Il coronavirus uccide, ma anche la fame. La mancanza di beni primari per la sussistenza possono provocare danni irreversibili soprattutto ad anziani e bambini.
“Reddito di Quarantena“. Alcuni campani lo hanno scritto su stoffe, magliette e persino mutande, rispondendo alla proposta nata dalle reti sociali di segnalare l’urgenza di un reddito di esistenza in questo periodo di emergenza ma anche per tutto quello che seguirà anche dopo. Insomma una ‘lenzuolata’. Una partecipazione spontanea e sempre più virale in una situazione di confinamento domiciliare in cui è difficile pure fare uno striscione.
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SPESA SOSPESA E NON SOLO…
Il cuore di Napoli è cosi grande che nemmeno il Coronavirus riesce a fermarlo. Ecco che, con un passaparola unico, nel popolo partenopeo è scattata la molla del tutti per uno e uno per tutti.
Dal leggendario “caffè sospeso” si è passati senza tanti indugi e spontaneamente alla pratica della ”spesa sospesa”.
Sacchi e ceste di cibo che passano dalle mani dei più fortunati a quelle dei bisognosi. Panieri di vimini vuoti calati dalle finestre delle case dei quartieri più poveri di Napoli e che vengono issati colmi di cibo.
Gestori di supermercati, ma anche di negozietti artigianali, che allestiscono scatoloni alimentari da consegnare a domicilio gratuitamente.
E tutto ciò senza che sia la camorra a dirigere le operazioni a differenza di quel che accade in alcune città della Sicilia dove la mafia organizza spedizioni di esproprio nei discount o nella farmacie.
Molti giornali Europei e non solo hanno evidenziato i progressi della cura Ascierto, ma anche la “spesa sospesa” un idea che sta prendendo piede in moltissime città italiane da Nord a Sud.
A Napoli, lo scudetto del merito al tempo del Covid 19.