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DA APPLAUSI. Ancelotti contro la Juve: “Non l’ho mai amata e non la amerò mai! E’ sempre stata una rivale

Ancelotti contro la Juve: “Non l’ho mai amata e non la amerò mai! È sempre stata una rivale”. Nella sua autobiografia “Preferisco la coppa: Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse”, Ancelotti è chiaro sull’ esperienza alla Juventus.

 

NAPOLI. La scelta di Ancelotti per la panchina del Napoli da parte di Aurelio De Laurentiis, ha spiazzato tutti. Quelli che forse si sono ‘risentiti’ di più sono proprio i tifosi della Juventus, visto che alcuni mesi fa si era parlato di un possibile ritorno in bianconero del tecnico emiliano in caso di addio di Massimiliano Allegri. Ancelotti ha preferito Napoli e la Juventus  non è più un’opzione, ma una rivale e questa rivalità comincia già a farsi sentire.

Il nuovo tecnico partenopeo ha condiviso con i suoi tifosi il difficile rapporto con il mondo bianconero: soprannominato ‘l’eterno secondo’ per aver conquistato due volte la seconda posizione in campionato, non era mai riuscito a scrivere la storia con il club di Torino.

Ancelotti contro la Juve: “Non l'ho mai amata e non la amerò mai! È sempre stata una rivale”. Nella sua autobiografia "Preferisco la coppa: Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse", Ancelotti è chiaro sull' esperienza alla Juventus.

In un estratto della sua autobiografia Preferisco la coppa: Vita, partite e miracoli di un normale fuoriclasse, Ancelotti è stato piuttosto chiaro rispetto alla sua esperienza alla Juventus: “Da maiale che non poteva allenare – scrive il tecnico, ricordando le offese che gli erano state rivolte – Torino non mi piaceva. Troppo triste, lontana un paio di galassie dal mio modo di essere. Indietro Savoia, arriva il ciccione dei tortellini”.

“La Juventus era una squadra che non avevo mai amato e che probabilmente non amerò mai, anche per l’accoglienza che qualche mente superiore mi riserva ogni volta che torno. Per me è sempre stata una rivale.

“Improvvisamente mi sono trovato dall’altra parte della barricata dall’altra parte di me stesso. Per pura scelta professionale”.

“La Juventus era un ambiente totalmente nuovo per me. Non mi sono mai sentito a casa, mi sembrava di essere l’ingranaggio di una grande azienda. Per il sentimento, prego, rivolgersi altrove”.

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