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Ziliani: Serie A, paradiso dei simulatori. Lo strano caso di Gasperini e Federico Chiesa

Paolo Ziliani avvisa: “in Serie A molti simulatori. Il giornalista accusa gli arbitri e cita il caso di Gasperini e Federico Chiesa.

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Palo Ziliani sulle pagine de il Fatto Quotidiani lancia l’allarme “simulatori” in serie A. Il giornalista accusa gli Arbitri di non utilizzare  il Var e di “perdonare” troppo facilmente alcuni giocatori scorretti. Ecco uno stralcio:

La Serie A ha un grosso problema: i simulatori. O tuffatori. I giocatori cioè che fingono di essere stati sgambettati, o trattenuti, o spintonati in area, stramazzano a terra e inducono gli arbitri a fischiare un calcio di rigore. Che non c’è e che potrebbe essere cancellato, oggi, dall’intervento del Var: ma spesso non succede perché il desiderio di “vedere” il rigore cova e serpeggia innanzitutto nell’animo dell’uomo col fischietto. “Siamo il Paese che ha partorito lo scandalo di Calciopoli: pensare di esserne fuori, a 15 anni di distanza, è da ingenui”.

FEDERICO CHIESA COME TANIA CAGNOTTO

Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta afferma_ “Quello di oggi è una cosa inconcepibile, nell’era moderna; forse è un rigorino dei tempi andati, con meno telecamere, con meno Var e con meno possibilità di valutare, quando te ne tornavi a casa con le pive nel sacco.

E invece per fortuna i tempi sono cambiati e quindi è molto più difficile accettare una situazione. Questa è chiaramente una simulazione dove Chiesa, che è un ottimo giocatore, ha l’abitudine di fare questi gesti e deve cominciare a pagarli anziché essere premiato. Altrimenti diventa qualcosa di diseducativo e ne siamo dispiaciuti tutti. Però quello è un episodio talmente netto e talmente lampante che chi vede e chi conosce un po’ di calcio non avrebbe sbagliato a valutarlo”.

GASPERINI INCOERENTE

“Non sono le parole che Gasperini ha pronunciato mercoledì sera dopo Juventus-Atalanta 1-1, partita finita in pareggio a dispetto del grottesco calcio di rigore decretato dall’arbitro Doveri per una indecorosa simulazione di Federico Chiesa (tiro che CR7 si è fatto poi parare da Gollini).

Beh, no. La dichiarazione risale al 28 febbraio 2019, al termine di Fiorentina-Atalanta 2-0, e già questo la dice lunga su molti aspetti; a cominciare dal fatto che Chiesa non solo non è mai stato punito (in Premier League, dal 2017-2018, chi simula viene squalificato per 2 giornate e le ammonizioni o le espulsioni inflitte all’avversario vengono cancellate), ma continua indisturbato a esibire i suoi comportamenti sleali che né arbitro né Var sembrano voler impedire; per finire al fatto che, giocando ora Chiesa nella Juventus, persino il recidivo (in danneggiamenti) Gasperini preferisce rimanere zitto a fine match. Prendersela con la Fiorentina è un conto, attaccare la Juve un altro“.

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SERIE A POCO CREDIBILE

Non c’è naturalmente solo Federico Chiesa a ciurlare nel manico con i suoi tuffi carpiati degni del miglior Klaus Di Biasi. Il discorso è generale e sarebbe ora che il calcio italiano mostrasse un po’ di fermezza e sanzionasse duramente i simulatori.

  • Iliev del Messina nel 2005, 3 giornate;
  • Adriano dell’Inter nel 2007, 2 giornate;
  • Krasic della Juventus nel 2010, 2 giornate;
  • Due giornate vennero inflitte anche a Zalayeta del Napoli, poi revocate perché la prova-tv dimostrò la trattenuta patita da Legrottaglie della Juventus.

Intanto il calcio italiano perde ogni giorno quel poco che resta della sua credibilità. Ormai quasi azzerata.

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