Paolo Ziliani attacca Cruciani, Mughini, e le tv. Il giornalista tuona contro la Juve e Ronaldo definito “San CR7, martire patrono d’Italia”.
Continua e si arricchisce di una nuova puntata la telenovela che riguarda le frecciatine del giornalista Paolo Ziliani contro la Juventus e CR7.
“San CR7, martire patrono d’Italia”
In un articolo pubblicato sul Fatto Quotidiano, Ziliani torna a parlare della Juventus definendo Ronaldo “San CR7, martire patrono d’Italia”. Attraverso il suo trafiletto ha deciso di far emergere il suo pensiero attaccando implicitamente i suoi colleghi.
Cruciani, Mughini, e le tv
“Erano 9 amici al bar. Che volevano cambiare, se non il mondo, almeno il comune senso del pudore (e dell’etica).” Il giornalista definisce le conversazioni sul presunto stupro di Ronaldo da parte di alcuni giornalisti degne del Bar dello Sport. Zialiani attacca Cruciani, Mughini e altri personaggi di tv e radio come: Mario Mattioli di Rai Sport, Massimo Caputi caporedattore de Il Messaggero, Claudio Albanese responsabile comunicazione Juventus, Andrea Monti direttore della Gazzetta, Xavier Jacobelli direttore di Tutto sport, Ivan Zazzaroni direttore del Corriere dello Sport e Fabio Caressa di Sky Sport.
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CR7, il “Macho”
Ziiliani riporta i virgolettati delle dichiarazioni della cosiddetta stampa asservita e di Alcuni giornalisti santificano il calciatore juventino:
Cruciani: “è ridicolo. Cioè, lei va nella stanza, lui ci prova, poi viene stuprata analmente senza che lei possa opporre resistenza? Secondo voi è possibile che Ronaldo, 10 anni fa, stupri una ragazza analmente perché lei non vuole, non oppone resistenza, non riesce a districarsi, non riesce a mandarlo a fare in culo? Boh ragazzi, non è Tyson, eh?”.
Mughini: “Ma di cosa parliamo! Non è uno stupro, che è una parola precisa: è un rapporto sessuale non consenziente”.
Zazzaroni : “Non sarà Tyson, ma io in prima pagina l’ho chiamato CRSEX. E il titolo della foto era: un vero macho!”. Monti:“Calma ragazzi! Qui hanno riaperto l’inchiesta e alla Nike si sono detti preoccupati per queste inquietanti accuse”. Che sulla Gazzetta ho fatto diventare infamanti accuse, mi sembra meglio no?”.
Cristiano in croce: colpa delle signore!
Mattioli: “E dico di più. Poichè non è una professionista, come chiamate una ragazza che dopo una serata a ballare, scherzare e bere accetta alle 3 del mattino di salire in camera con te?”. Nella fattispecie la signora all’epoca aveva 24 anni ed era ballerina ed indossatrice. Non era uscita dal convento la mattina”.
Jacobelli: “Io ho titolato in prima: Più forte del fango!”.
Zazzaroni: “Io: Cristiano in croce!”.
Albanese: “Bravi. In linea col comunicato in cui dicevamo che Ronaldo ha dimostrato la sua grande professionalità e serietà e le vicende assertivamente risalenti a quasi 10 anni fa non modificano questa opinione”.
Il vincitore resta Ronaldo
Caressa: “Io alla Juventus ho fatto il termometro sulla situazione Ronaldo in Italia e mi sono inventato un 37 gradi. Temperatura non altissima, corrisponde alla vita che viviamo tutti noi al bar, un interesse relativo. A me interessa più parlare di questa Juventus inarrestabile”.
Mattioli: “E piantiamola di fare i farisei. Dunque, continuo a chiedere a voi, menti illuminate, come giudicate queste signore attualmente di 34, 52 e 54 anni, o anche le ultime vittime di violenze che se ne ricordano dopo rispettivamente 10, 28 e 32 anni passati in depressione?”.
Caputi: “Tra l’altro, che ce ne importa? Il vero vincitore della giornata è comunque Cristiano Ronaldo: mentre gioca e segna arriva la notizia che le prove riguardanti la denuncia di stupro sono andate perse!”. Tutti: “Per CR7! Hip hip: urrà!”.