Conferenza stampa di Luciano Spalletti alla vigilia di Lazio-Napoli, in programma domani sera alle 20.45 allo stadio “Olimpico” di Roma. Ecco le risposte dell’allenatore partenopeo alle domande dei cronisti in sala stampa a Castel Volturno.
Cosa vuole vedere all’Olimpico delle cose mancate col Lecce? “Bisognerebbe rivedere le sintesi sulla qualità di gioco. Riconoscere più velocemente dove si libera lo spazio, per andarci a giocare dentro, muovere la palla con meno tocchi e più qualità.
Kvaratskhelia miglior giocatore del mese di agosto? “Nelle ultime due gare non ha fatto bene come all’inizio: gli servirà un periodo di adattamento che passerà per il turnover? “No, sono cose normali, dipendono anche dalla forza dell’avversario che si trova davanti e dalla condizione del momento. E’ un ragazzo che viene da un paese differente, abituato a cose diverse. Un po’ di conoscenza ci vuole sempre, è logico. Per trovare la scorciatoia a questo adattamento si bruciano più energie e viene a mancare qualcosa. Sono periodi. E’ un investimento che dobbiamo fare, sennò diventa tutto più difficile”.
Lazio propositiva, con un gioco molto aperto favorisce il Napoli che soffre spazi chiusi come visto nelle ultime gare? Sarà 4-3-3 contro 4-3-3? “L’ho già detto più volte, la qualità del gioco di Sarri è riconoscibile, ogni tanto si passa dal 4-3-3 ma i sistemi si deformano perché non si rimane sempre 4-3-3 e si va a prendere quegli spazi che la squadra avversaria lascia, per questo i calciatori devono adattarsi a scenari differenti. Se quello spazio da prendere dalla mezzala è occupato, un altro sale e va a fare quel ruolo. Loro fanno pressione costante e continua, hanno spazi alle spalle, può esaltare la nostra qualità ma se lo fanno bene ti montano addosso e diventa difficile negli spazi stretti. Dipenderà da noi nel trovare bene i vuoti e gli spazi che non sono sulla trequarti, ma dove gli altri li lasciano”.
A che punto sono, con la preparazione atletica e tattica, i nuovi arrivati? “Sono a buon punto: si comincia a conoscersi. Si fanno delle sintesi di quella che è la nostra partita, dell’avversario che andiamo ad incontrare. Si comincia a parlare di quello che è il nostro calcio, la cosa che vorremmo andare ad offrire in termini di spettacolo e di gioco di squadra. Secondo me, siamo ad un buon punto. Negli allenamenti, la palla gira abbastanza bene e si va anche con i ritmi e la velocità giusta. Bisogna andare forte. Molte fasi della parti vanno fatte il più forte possibile. Quando ci annullano la pressione, bisogna saper ritrovare lo schema base di squadra. Dobbiamo essere pronti a sterzare dall’altra parte. Va fatto tutto in maniera forte e continua per ritrovare il blocco-squadra”.
Messaggio ai tifosi dopo il mercato? “Sono felicissimo di essere l’allenatore del Napoli, le mie ambizioni sono di un livello che non so se altri possono arrivarci, ma che non garantisco niente. Io faccio ciò che mi è richiesto, se non sono gradito a tutti (ride, ndr), la mia risposta è questa”.
Raspadori trequartista, ma nel tridente dove può giocare? “E’ uno duttile, uno che va in questi vuoti, li riconosce, la palla addosso la sa reggere, non gli dà fastidio la marcatura perché ha forza. In questa liquidità di calcio può fare l’esterno, la mezzala, la punta, il trequartista, si adatta a quello che dicevamo prima”.
Con Lobotka il pallone gira veloce, senza di lui che soluzione si può trovare? “Tanguy (Ndombele ndr) è un gran calciatore, deve conoscere delle cose, adattarsi al nostro calcio, ma è un gran calciatore, sa farla muovere veloce, il rumore quando passa lo si sente, è uno che ha sempre lo specchietto retrovisore ben posizionato, quando guarda davanti ha imbucate di grandissima qualità, ha tiro, buon impatto fisico, bisogna un po’ elevare il tutto e farlo giocare qualche volta…”.