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Samp, Giampaolo: “Sarri e Ancelotti due artisti. Scudetto? vi dico che…”

Samp, Giampaolo parla della prossima sfida con il Napoli e  della corsa scudetto dopo la sconfitta della Juventus in coppa Italia.

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Marco Giampaolo allenatore della Sampdoria, prossima avversaria del Napoli  si racconta alla Gazzetta dello sport.

Il tecnico fu tra i possibili sostituti di Sarri sulla panchina del calcio Napoli ma De Laurentiis sorprese tutti ingaggiando Carlo Ancelotti.

Giampalo parla di Sarri ed Ancelotti: “due Artisti” e della sfida scudetto con la Juventus.

Se Giampaolo fosse arrivato a Napoli dopo Sarri cosa avrebbe fatto?

«Il Napoli di Sarri era un continuo dipingere opere d’arte, ma Ancelotti era il miglior pittore che il Napoli potesse prendere. Sarei presuntuoso se dicessi: “Avrei cambiato, non avrei cambiato”. Lui ha cambiato e la sua grandezza è stata portare la squadra a giocare in un altro modo senza traumi: forse poteva riuscirci solo lui».

Cosa invidia ad Ancelotti?
«Mi basterebbe anche solo uno dei trofei che ha in bacheca».
E un giocatore?
«Ne ho avuti due: Mario Rui, che non ha rivali nel mettere la cattiveria che serve ad alzare il livello di competizione, e Zielinski, il centrocampista più forte che ho allenato. Straordinario anche se fuori dal contesto di un’organizzazione di gioco: un centrocampista universale».

Che Napoli ha visto contro il Milan?
«Vado oltre i risultati: squadra con una qualità offensiva straripante, ti costringe sempre a difendere con tanti uomini. Ma se pensi solo a difenderti, quelli ti consumano di palleggio; se trovi la forza di proporre e riproporti, come minimo alleggerisci la pressione».

Quanta distanza c’è tra il Napoli dalla Juve?

«La distanza non è in campo, ma fuori: oggi il calcio è rassegnato di fronte al dominio “strutturale” della Juve e il problema è che con il passare degli anni la forbice può ancora aumentare. L’unica speranza è un loro calo motivazionale e un’improvvisa, contemporanea competitività di una rivale».

Quagliarella e Gabbiadini, due ex del Napoli

«Credo che Fabio abbia trovato giovamento nel giocare più vicino alla porta. Gli ho chiesto di divertirsi, ma lui è andato oltre: a volte fa cose quasi invisibili, da fuori. Oggi riguardavamo il video di Samp-Udinese ho detto ai miei collaboratori: “Salvate la clip con questi due smarcamenti di Fabio, è da far veder agli attaccanti più giovani”».

«Su Gabbiadini quando è arrivato non ho avuto parole al miele, ma stavo solo “difendendo” chi c’era già: non mi piace quando arriva «x» e oscura mediaticamente “y” e “z”