Rissa con i tifosi in un bar: calciatori finiscono in manette | Ennesimo scandalo nel calcio italiano
Manette - napolipiu.com
Non sono sempre facili i rapporti tra le tifoserie e i calciatori. Spesso si trascende e c’è bisogno di intervenire.
Il rapporto tra tifosi e calciatori è uno degli aspetti più affascinanti e complessi del calcio. Da un lato c’è l’amore incondizionato della gente per i propri beniamini, capace di trasformare uno stadio in un luogo di passione collettiva. Dall’altro, però, questa vicinanza può diventare pressione costante: ogni gesto, ogni parola e soprattutto ogni prestazione in campo sono osservati e giudicati con attenzione maniacale.
Quando le cose vanno bene, il calciatore viene osannato come un eroe; ma nei momenti difficili, lo stesso pubblico può trasformarsi nel suo critico più severo. Fischi, contestazioni e cori polemici non sono rari, soprattutto in piazze dove il calcio viene vissuto come una vera religione. Questo crea un clima emotivo intenso, che può incidere profondamente sul rendimento di un giocatore.
A volte, il legame tra tifosi e calciatori va oltre il normale sostegno sportivo. Ci sono casi in cui l’affetto diventa invadente: alcuni giocatori hanno raccontato di sentirsi “controllati” anche nella vita privata, come se non potessero mai smettere di rappresentare i colori della squadra. Questa dimensione può diventare un peso psicologico non indifferente.
Allo stesso tempo, esistono storie opposte, in cui la vicinanza dei tifosi ha aiutato i calciatori nei momenti di maggiore difficoltà, creando un legame unico e sincero. Il confine tra amore e pressione è sottile: proprio questa ambivalenza rende il rapporto tra pubblico e giocatori tanto affascinante quanto complicato.
Ex calciatori sotto indagine
Gli ex giocatori del Potenza, Salvatore Caturano (oggi al Catania), Giovanni Volpe (al Monopoli), Rosario Maddaloni (svincolato) e l’ex preparatore dei portieri Alessandro Greco (ora al Perugia) hanno ricevuto dalla Procura di Potenza l’avviso di conclusione indagini. Le accuse mosse nei loro confronti sono di rissa e lesioni personali per i fatti avvenuti nella notte tra il 19 e il 20 maggio 2024, all’esterno di un locale del capoluogo lucano, dove festeggiavano la salvezza ottenuta nei playout contro il Monterosi.
Lo stesso avviso, ma per il solo reato di rissa, è stato notificato a due tifosi potentini, fratelli, coinvolti nella vicenda e medicati al pronto soccorso con prognosi di 14 e 10 giorni. L’episodio, degenerato da una discussione, è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza del locale.

Indagini e possibili sviluppi
Le indagini, coordinate dal pm Vincenzo Montemurro e avviate d’ufficio subito dopo l’accaduto, hanno portato alla notifica eseguita dai carabinieri. Nei giorni successivi, la famiglia dei due tifosi e la società Potenza Calcio avevano raggiunto un’intesa per non sporgere denuncia di parte.
I destinatari della notifica avranno ora 20 giorni di tempo per presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati dalla Procura, che poi deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio. Gli atti saranno trasmessi anche alla giustizia sportiva per valutare eventuali provvedimenti disciplinari.
