RETROCESSIONE DIRETTA IN SERIE D: pena severa della FIGC | Squadra fuori dal campionato
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La FIGC sta applicando pene sempre più severe per quelle squadre che non rispettano i parametri finanziari.
Negli ultimi anni la FIGC ha introdotto norme sempre più rigide per controllare la gestione economica dei club professionistici. L’obiettivo è garantire stabilità al sistema calcistico ed evitare che società con bilanci fragili possano iscriversi ai campionati senza adeguate garanzie. I parametri finanziari richiesti spaziano dal rispetto dei limiti di spesa fino alla presentazione di bilanci certificati, con verifiche costanti durante tutta la stagione.
Le pene previste sono diventate via via più severe. Non si parla più soltanto di sanzioni economiche, ma anche di penalizzazioni in classifica, esclusioni dalle competizioni e nei casi estremi di mancata iscrizione al campionato. Queste misure vogliono fungere da deterrente, spingendo le società a programmare con maggiore responsabilità e a non basare il proprio sviluppo su operazioni rischiose o su debiti insostenibili.
Le nuove regole hanno già prodotto effetti tangibili. Diversi club hanno dovuto ridimensionare i piani di mercato o rinunciare a contratti onerosi per rientrare nei parametri richiesti. Alcuni, in passato, hanno persino perso la categoria per irregolarità nei conti, un segnale forte che la Federazione non intende più tollerare leggerezze o abusi nella gestione finanziaria.
Allo stesso tempo, l’inasprimento delle pene ha sollevato anche critiche. Alcuni dirigenti ritengono che i controlli così rigidi rischino di penalizzare le società più piccole, con margini economici ridotti rispetto ai grandi club. Tuttavia, la FIGC continua a sostenere che solo attraverso regole severe si possa costruire un calcio più sostenibile, trasparente e credibile a lungo termine.
Travolta dalle penalizzazioni
Il 16 settembre 2025 resterà una data amara per la Triestina. Il Tribunale Federale Nazionale – Sezione Disciplinare ha inflitto al club una pesante penalizzazione di 13 punti per irregolarità amministrative, portando la società a un totale di -20 punti dopo appena quattro giornate di campionato. La decisione, firmata dal presidente Carlo Sica insieme ai relatori Giammaria Camici ed Ermando Bozza, rende praticamente impossibile la salvezza della squadra e lascia la Triestina vicina alla retrocessione in Serie D.
La società era già stata deferita a fine luglio a seguito di segnalazioni della Co.Vi.So.C. e rischia ulteriori penalizzazioni per nuovi accertamenti finanziari. Nonostante i tentativi della dirigenza, con versamenti complessivi superiori a 11 milioni di euro da giugno per sistemare i conti, il club non è riuscito a evitare la stangata. La gestione sotto Ben Rosenzweig e il passaggio di proprietà alla House of Doge hanno aggravato la crisi sportiva e finanziaria, lasciando danni pesanti sul piano operativo.

Classifica compromessa e futuro incerto
Dopo la penalizzazione, la Triestina si trova ultima nel Girone A di Serie C con ‑20 punti, rendendo quasi impossibile risalire in graduatoria. I 5 punti ottenuti sul campo nelle prime quattro giornate, inclusa la vittoria per 2-1 a Lumezzane, servono solo a tamponare parzialmente la crisi, ma la situazione resta disperata.
Il destino sportivo degli alabardati appare ormai segnato. Con il -20 in classifica, la salvezza è un obiettivo praticamente irraggiungibile, e la retrocessione in Serie D sembra l’esito più probabile della stagione, a meno di clamorosi ribaltoni o interventi straordinari della società.
