Pezzotto, sta volta sono guai seri: finisci in Tribunale se ti beccano | Pagherai anche una multa salatissima
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Sanzioni asprissime per chi utilizza il pezzotto: si finisce anche in Tribunale. La multa da pagare è estremamente salata.
Il fenomeno del “pezzotto” in Italia non è più considerato una semplice scorciatoia per risparmiare sugli abbonamenti televisivi. Le IPTV illegali sono finite al centro di una battaglia sempre più dura, che oggi porta conseguenze concrete per chi ne fa uso. Non si parla soltanto di sanzioni amministrative: in molti casi, chi viene scoperto può finire direttamente in Tribunale.
Le multe previste per chi utilizza servizi pirata non sono salate. Si parla di cifre che possono ammontare a diverse migliaia di euro, ben superiori al costo di un abbonamento regolare di dieci anni. A queste si aggiungono i risarcimenti richiesti dalle piattaforme danneggiate, che hanno tutto l’interesse a scoraggiare l’utilizzo illegale dei propri contenuti.
Le indagini per contrastare la pirateria hanno fatto passi da gigante. Grazie alla collaborazione tra forze dell’ordine e società di streaming, oggi è possibile risalire con precisione agli utenti che accedono a contenuti protetti. Dati anagrafici, bancari e persino geografici vengono identificati.
Per chi viene beccato, il rischio non si limita al pagamento della multa. Si apre infatti un procedimento giudiziario che può portare a ulteriori complicazioni. Dunque può essere necessario difendersi davanti a un giudice, affrontare spese legali e gestire eventuali segnalazioni bancarie.
Le piattaforme coinvolte
Le piattaforme come DAZN, Sky e Lega Serie A hanno ribadito la volontà di difendere i propri diritti con fermezza. Per loro la pirateria non è soltanto un reato, ma un danno economico diretto che mette a rischio il valore degli investimenti nello sport e nell’intrattenimento.
Chi possiede il pezzotto insomma, può incappare in guai serissimi. Se fino a qualche anno fa poteva sembrare una furbata per risparmiare, oggi equivale a infilarsi in dinamiche che possono portare addirittura in tribunale.

Una lunga battaglia
La lotta alla pirateria digitale in Italia registra un nuovo passo avanti. Dopo la recente chiusura di due importanti siti che trasmettevano eventi sportivi senza autorizzazione, i titolari dei diritti sul calcio hanno avviato un’azione risarcitoria contro chi ha usufruito illegalmente delle partite. L’iniziativa, portata avanti da DAZN insieme a Lega Serie A e Sky, con il supporto della Guardia di Finanza di Roma come riportato da sportfanpage.it, ha consentito di identificare oltre duemila utenti in 80 province italiane già sanzionati per l’uso di IPTV illegali.
Ora, DAZN, Lega Serie A e Sky potranno chiedere un risarcimento economico ai trasgressori. Gli utenti coinvolti erano stati individuati tramite l’incrocio di dati anagrafici, bancari e geografici, nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Guardia di Finanza di Lecce e dalla Procura locale. Secondo i vertici di DAZN, l’azione potrà tradursi in richieste di diverse migliaia di euro a persona, equivalenti a circa dieci anni di abbonamenti regolari
