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Perché la Juventus negli ultimi anni ha distrutto il calcio italiano

La Juventus negli ultimi anni ha distrutto il calcio italiano. La frase “La Serie A non è allenante” è tanto vera quanto ovvia e perfino banale.

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Perché la Juventus negli ultimi anni ha distrutto il calcio italiano? cosa è successo dopo calciopoli?  Le finali perse sono il limite invalicabile, di una squadra odiosa e arrogante, per la quale conta solo vincere.

CALCIOPOLI

Dopo calciopoli, scrive il  giornalista Paolo Trapani, i bianconeri sono voluti tornare più potenti e arroganti di prima, hanno lasciato solo macerie nel calcio italiano: controprova di tutto questo sono i tre ultimi campionati mondiali consecutivi (2010, 2014 e 2018) dove la Nazionale è uscita nella fase a gironi e addirittura non si è qualificata alla fase finale.

LA JUVE IN POSIZIONE DOMINANTE

La Juventus da anni esprime una posizione dominante in Italia: controlla almeno 50 giocatori, decide chi compra , chi vende, a quale prezzo, e chi deve fare un buon colpo o chi prendersi un brocco sul groppone della propria rosa e del bilancio. Le plusvalenze dei giorni scorsi (i vari Sturaro, Audeto, Mandragora, Favilli & Co.) sono l’ultima pistola fumante di questo delitto sportivo-finanziario.

La dicotomia di questi anni (vincere tutto in Italia, non vincere nulla in Europa – 2 finali di Champions perse, ma anche una semifinale di Europa League con cocente eliminazione) è il paradigma di questo farsesco disastro.

VINCERE  È L’UNICA COSA CHE CONTA

La Juventus, da sempre e soprattutto nell’ultimo decennio, ha trasformato la vittoria da fine a mezzo. Non più traguardo da raggiungere, ma strumento per affermare la propria identità sportiva. La Juve è l’unica squadra al mondo a non avere un legame ferreo con una città o un territorio: appena il 13% dei suoi tifosi sono del Piemonte, il 40% del Sud e delle isole.

Tutto è capovolgibile nel calcio, i non colorati sono anche capaci di grandi rimonte e imprese, il ritorno a Torino è tutto da giocare. Ma il dato di fatto, incontrovertibile, da 8 anni a questa parte, è che le magre, pessime figure in Europa, in tutti i campi e con le squadre che contano, non sono un caso ma la dimostrazione del limite, invalicabile, di una squadra odiosa e arrogante, per la quale conta solo vincere e che è come il figlio del Preside: TUTTI LO TEMONO A SCUOLA, magari fingendo di rispettarlo, TUTTI LO PICCHIANO e magari lo “bullizzano” (agonisticamente) fuori dall’istituto (vedi Cholo Simeone ieri sera o Mourinho qualche mese fa allo stadium).