Napoli, attacco a dieci punte. Simone Verdi arriva in un reparto già molto affollato: ma qualcuno andrà via. Ad Ancelotti una rosa allargata per campionato, Champions e cambi di modulo.
NAPOLI «In attacco siamo a posto». Un’amabile bugia di De Laurentiis, scrive Donato Martucci sul Corriere del Mezzogiorno, riferendosi al possibile interessamento per Balotelli. Numericamente forse sì, visto che in attacco c’è davvero folla. Se si conta anche l’imminente acquisto di Verdi (il produttore cinematografico lo ha praticamente annunciato) il reparto offensivo può contare su dieci giocatori.
Si riparte dai soliti noti, i tre «piccoletti» dai gol pesanti: Insigne, Mertens e Callejon. Una garanzia per Carlo Ancelotti che ha convinto anche il folletto belga, pronto ad approdare in altri lidi, a sposare il suo progetto.
Pronto Milik, il bomber polacco che è pronto a riprendersi lo scettro al centro dell’attacco. C’è anche l’algerino Adam Ounas: attaccante che in estate aveva incantato tutti con la sua velocità e i suoi colpi, salvo poi essere relegato i panchina da Sarri (7 presenze in campionato per 109’ complessivi). Un solo gol per lui in Europa League e pochi sorrisi. Dal Chievo arriva Roberto Inglese (26 anni) che è reduce da una buon campionato in gialloblù: 13 gol stagionali (12 in serie A).
C’è anche Ciciretti, preso dal Benevento e parcheggiato a gennaio al Parma. Il 24enne attaccante romano, molto probabilmente, sarà ceduto in prestito.
Un capitolo a parte merita Amin Younes. Il tedesco, dopo che ha rinunciato a vestire la maglia azzurra, adducendo anche futili motivi alla sua scelta dopo aver visitato Napoli, sembra si sia convinto, complice anche un cambio di agenti.
Il Napoli ha anche acquistato il brasiliano Carlos Vinícius Alves Morais, classe 1995, prelevato dai portoghesi del Real Sport Clube.
Ultimo, ma solo in ordine temporale, Simone Verdi, 26 anni il 12 luglio, annunciato appunto dal presidente De Laurentiis.
AD ANCELOTTI UNA ROSA ALLARGATA
Nove uomini per quattro o tre maglie: dipenderà anche dal modulo che Ancelotti vorrà adottare. Il materiale per il turnover, in questo momento, non gli manca di certo. C’è solo l’imbarazzo della scelta: a meno che il mercato non gli regalerà un top player e le gerarchie potrebbero essere sovvertite.