Coronavirus, l’infermiere contagiato a Napoli lancia l’allarme: “Senza collaborazione dovremmo scegliere chi salvare. Scarseggiano i DPI. Sono l’unica cosa che ci divide dal virus”.
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Napoli, arriva la testimonianza dell’infermiere contagiato dal Coronavirus. Il 28enne Daniele, originario di Teverola, che lavora presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli ha lanciato un appello a tutta la cittadinanza.
26 marzo 2020
L’appello è di Daniele, infermiere di 28 anni, originario di Teverola, che lavora presso l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli e che ha contratto il Covid-19 dopo essere entrato in contatto con alcuni pazienti positivi: “Se non c’è collaborazione presto saremo costretti a decidere chi salvare“.
L’infermiere contagiato dal coronavirus a Napoli, ha poi descritto le condizioni di lavoro estreme in cui lui e i suoi colleghi lavorano: “Scarseggiano i dispositivi di protezione individuale, guanti, mascherine, visiere che fondamentalmente sono l’unica cosa che ci divide dal virus”.
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Dopo le accuse del governatore della Campania, Vincenzo De Luca, finalmente sono arrivati i “caschi” per supporto CPap e i ventilatori. A questo punto i presidi per i pazienti sono disponibili.
Ancora mancano i dispositivi di protezione individuale e un numero infermieri idoneo a far partire la Palazzina M del Cardarelli.
Intanto la Germania ha dato la disponibilità a inviare in Campania un supporto con un team sanitario.
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