Calcio Napoli

Vergogna a Milano: cori e scritte contro Napoli

Vergogna, ennesima, a Milano: all’esterno dello stadio cori e scritte contro Napoli sia nel pre-gara che dopo

Inter-Napoli sale agli onori delle cronache per qualcosa che con il calcio non c’entra nulla. Sia prima che dopo il match, i tifosi interisti hanno cantato cori razzisti nei confronti di Napoli, prendendosi beffe dei partenopei. Cosa che invece non è accaduta durante i novanta minuti. Probabilmente perché hanno voluto evitare di alzare un polverone in diretta televisiva mentre dopo lo spettacolo bello e pulito, tutto il resto può essere messo sotto il tappeto.

Ed invece chi era allo stadio ieri sera, non ha potuto non udire i cori vergognosi di discriminazione territoriale, con tanto di toni festante a fine gara per il successo. “Napoli colera”, “Lavali col fuoco” e “Vesuvio erutta tutta Napoli è distrutta” sono stati intonati dai supporters. A ciò si aggiungono diverse scritte nei dintorni di San Siro tra cui “Napoletano codardo”, “Napoletano scola pasta”. Ed anche “Napoletano infame, Dede vive” con riferimento a Dede Belardinelli che morì negli scontri in occasione di Inter-Napoli del 26 dicembre 2018.

Cori contro Napoli sia prima che dopo il match di Milano

Il tono nei confronti di Napoli è sempre aspro e succede in questa stagione ai cori subiti a Firenze, Roma, Bergamo e Verona. Sull’argomento l’attenzione viene posta da Simona Loizza, deputata della Lega e membro della Commissione Cultura che ieri sera ha dichiarato: “Anche questa sera, prima della partita Inter-Napoli, abbiamo assistito a cori vergognosi contro la città di Napoli, contro Maradona, con citazioni di Colera e invocazioni al Vesuvio”.

“Il presidente della Figc, Gabriele Gravina, continua a fare finta di niente mentre ogni domenica una delle città vanto dell’Italia viene vilipesa e oltraggiata come accadeva quaranta anni fa. Che aspetta Gravina a muoversi? Davvero bastano le ridicole multe di diecimila euro per risolvere la questione?”. Punti di domanda che passano gli anni ma sono sempre attuali, come la vergogna vissuta ieri a Milano.