Atalanta-Napoli, cori razzisti e contro San Gennaro durante la sfida, all’esterno i bergamaschi hanno provato anche gli agguati.
Solito schifo quando il Napoli gioca in trasferta, la civile, solo sulla carta, Bergamo ha dato il peggio di se allo stadio durante la sfida contro il Napoli di Spalletti.
I tifosi azzurri hanno dovuto sopportare per larga parte del match i cori offensivi dei padroni di casa: dalla litania ormai superata sul Vesuvio fino al vecchio e rassicurante Napoli colera, che quarant’anni dopo ancora è presente nei settori degli stadi del nord Italia.
Atalanta-Napoli, cori razzisti, offese e l’imboscata
Dopo il fischio finale si sono concentrati gli episodi più disdicevoli: un video diventato subito virale sui social mostra alcuni bergamaschi offendere – davanti agli occhi degli impassibili steward – e quasi aggredire fisicamente i napoletani presenti, divisi solo da una balconata. All’uscita dallo stadio, poi, alcuni gruppetti di tifosi azzurri diretti verso la stazione centrale hanno rischiato l’imboscata a più riprese da tifosi atalantini a volto coperto. Solo l’intervento delle forze dell’ordine ha evitato il peggio.
Se la stessa situazione si fosse creata a Napoli anziché a Bergamo cosa sarebbe accaduto? la risposta la conciamo tutti. Napoli, città senza tv o giornali è diventata il capro espiatorio di tutto il marcio che esiste nel nostro paese. Se i tifosi del Napoli avessero offeso i “civili” Bergamaschi tutte le testate italiane avrebbero chiesto a gran voce la chiusura dello stadio Maradona e l’ergastolo per i tifosi azzurri.
Pensare che quando a Napoli e nel sud in generale, le persone avevano l’acqua in casa, a Bergamo vivevano ancora nelle palafitte, immersi nella palude. Oggi ostentano cultura e civiltà, ma come e quando si espletano resta ancora un mistero.
E come nella migliore delle tradizione, come il capitone nel pranzo di Natale, il giudice sportivo, commina la solita ammenda inutile ai tifosi per i cori razzisti e blasfemi.
Intanto le immagini dei tifosi bergamaschi, gente comune e non ultras come qualcuno vuole farli passare, fanno il giro del web: Sputi, minacce e tentativi di aggressioni. Ma per la stampa nazionale è stato Tommaso Starace con un saluto ai tifosi azzurri a scatenare il putiferio.
La cosa che realmente interessa ai media nazionali sono i furti d’auto a Kavara e Kim, una scusa per puntare il dito contro la città partenopea. A Napoli abbiamo una parola antichissima, di origine latina, per definire questi personaggi.