Editoriali calcio Napoli

A Manchester nessun segno di immaturità. L’obiettivo del Napoli è un altro!

Non è una questione di maturità, ne tantomeno di  paura. Il Napoli quest’anno potrebbe avere un solo obiettivo in testa: il campionato. In Champions non reciterà il ruolo della comparsa, che sia chiaro, ma si cercherà di superare il girone con determinati uomini e determinate scelte. Così come ieri è stato fatto a Manchester. La priorità sarà la Serie A e quel traguardo che oggi sembra più alla portata rispetto le ultime annate. La partita di Manchester ha dimostrato come il Napoli ha sofferto il pressing dell’undici di Guardiola, che per quanto sia, sul piano del gioco, sotto molti aspetti lo specchio degli azzurri, ovvio che a fare la differenza sono poi gli interpreti. Senza nulla togliere ai nostri interpreti, ma un allenatore che può vantare una panchina con Bernardo Silva, Yaya Toure, Aguero e Gundogan, beh diciamo pure che parte un tantino avvantaggiato.

Lungi da me voler fare confronti, e tornando al discorso della gara dell’Etihad Stadium, il Napoli ha sbagliato l’approccio alla partita. Una trentina di minuti dove forse la squadra azzurra, più che essere rimasta negli spogliatoi, sembrava che stesse ancora a Capodichino. E quel black-out l’ha pagato a carissimo prezzo. Uno-due, che sono per metà gentili omaggi del reparto arretrato, e la frittata è fatta. Sotto di due gol si cerca di limitare i danni. Al Napoli l’occasione per farlo gli si presenta subito, con il rigore fallito miseramente (calciato malissimo a mio avviso) da Mertens. Nella ripresa altra musica. Napoli più deciso nelle sue mosse ha dato, e non poco, filo da torcere agli uomini di Guardiola. Il tecnico catalano corre sulla difensiva non appena Diawara mette dentro il secondo rigore della serata, pochi minuti dopo un gol divorato da Marek Hamsik.

Fino al triplice fischio un bel botta e risposta tra le due squadre, che ha reso la gara equilibrata e bella. Un inno al calcio, così come precisa anche il sito dell’UEFA. Una sconfitta che non deve minare le certezze azzurre ma, anzi, dovrà confermare la forza di questo gruppo. Oggi il Manchester City, come gioco, è tra le realtà più belle del pianeta calcio. Avere la presunzione di andare in Inghilterra e fare risultato ad ogni costo, considerandolo altrimenti un fallimento, darebbe l’invito a tanti di tornare coi piedi per terra. Adesso la testa passa al campionato. Sabato al San Paolo sarà di scena l’Inter di Spalletti. Il nostro cammino riprenderà da lì. Sono tempi ancora troppo immaturi, e che forse difficilmente matureranno, per ambire alla Champions. Ma oggi, a differenza degli altri anni, abbiamo la consapevolezza di poter dare al popolo napoletano quella grandissima soddisfazione. Ma la rosa non è la stessa di Guardiola, ragion per cui siamo chiamati a scegliere, e la scelta cade sull’obiettivo meno proibitivo. Forza Napoli.

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