Il re del gol
La Gazzetta dello sport ha intervistato 50 attaccanti di ieri e di oggi, chiedendo chi sara’ il capocannoniere della serie A, e’ un testa a testa tra Tevez ed Higuain.
CHI SARA’ IL CAPOCANNONIERE?
Non chi è il più forte, ma chi segnerà più gol in campionato. Cerchiamo di scoprirlo facendoci aiutare da una serie di indicatori: chi tira di più? Chi ha la percentuale realizzativa migliore? Chi riceve più aiuto dalla squadra? C’è un francese in gruppo con quattro argentini. Due stagionati italiani inseguono. Lo sprint è lanciato.
Sarà Carlitos Tevez il capocannoniere di serie A. Insomma, da qui alla fine saranno rispettati i numeri attuali che vedono l’Apache della Juve in testa alla classifica con una rete di vantaggio sull’altro argentino Maurito Icardi e due sul Pipita Gonzalo Higuain e sul francese del Milan, Jeremy Menez. Abbiamo sentito 50 attaccanti, grandi bomber di questi campionato e grandi punte del passato.
Tevez ha prevalso, soprattutto in virtù dell’enorme potenziale della Juve che, così, può metterlo più facilmente nella condizione di andare in gol. «Quella bianconera è una macchina da guerra», sentenza l’attuale capocannoniere della serie B Emanuele Calaiò che gioca a Catania e ha sempre un pezzetto di cuore a Napoli.
«E’ più letale rispetto allo scorso anno», gli riconosce Chiesa. Per tanti e pure per l’ex compagno Sebastian Giovinco è «il più forte«. «Spacca le difese», sentenzia Diamanti.
Chapeau, però, a Higuain,supportato da «un attacco straordinario come quello del Napoli».
Il Pipita ha tanti estimatori da Di Natale a Belotti, da Longo a Farias, da Giordano a Lucarelli. E’ una lotta a due in cui strappa pochi consensi anche Icardi, tra gli ex interisti e l’insospettabile fiorentino Bernardeschi che vede lungo: «Alla fine straccerà tutti».
PERCHE‘ TEVEZ –Carlitos è capocannoniere con 14 reti, una in più di Icardi, e sta 2 gradini sopra Higuain e Menez. Vantaggio minimo, colmabilissimo a 16 giornate dalla fine, ma certi indicatori lasciano pensare che alla fine sarà lui a spuntarla, Champions permettendo (l’Europa succhia energie). Non è né una prima né una seconda punta, ma uno che si adatta alle situazioni. A volte lo trovi in area, in altre occasioni si allarga. A tratti«pirleggia», fa il regista delle azioni offensive, come certificano i 7 assist: soltanto Dybala, con 6 assistenze, tiene il suo passo in questa graduatoria. L’Apache è universale e trasversale, difficile inquadrarlo e marcarlo |
PERCHE‘ HIGUAIN -Gonzalo Higuain ha fatto meglio: tutti i suoi 12 gol, 2 penalty compresi, li ha partoriti entro i sedici metri. Non che Tevez abbia numeri molto diversi – appena 2 su 14 i suoi centri da fuori -, però il dato definisce come meglio non potrebbe Higuain che non per caso sulle spalle porta il numero nove, adifferenza di Tevez, che si riconosce nel dieci. |
VARIANTE DYBALA– Altro argentino, altro attaccante atipico. Che cos’è Paulo Dybala? Non un nove puro, né un dieci. Un nove e mezzo, per dirla con la vecchia battuta di Michel Platini su Robi Baggio. La sua cifra è la tecnica nella velocità, il suo problema è il contratto: non vuole rinnovarlo e ieri il presidente Zamparini l’ha incenerito. Sarebbe un peccato se lo mettessero fuori squadra. |
POVERI NOI argentini, francesi. E gli italiani? Arrancano. Di Natale, Quagliarella e Gabbiadini, i primi cannonieri nostrani, appollaiati a quota 9 reti, cinque scalini Tevez. A nove c’è pure lo spagnolo Callejon, segno che il Napoli in attacco ci sa fare. La mediagol di Di Natale è 0,47, in ribasso rispetto 0,53 e allo 0,69 degli ultimi campionati. Quagliarella, per contro, è «riemergente», ma parliamo di un 32enne.
La grande speranza azzurra, nel senso del Napoli e della Nazionale, chiama Manolo Gabbiadini. La sua stagione divisa in due, 7 gol nella Samp e 2 con Benitez, però il rendimento è lineare, costante. lui è un attaccante multiuso e l’integrazione con Higuain potrebbe avere effetti esplosivi.
In coda al gruppo di testa Simone Zaza, ma discontinuo. Viste le premesse, il folgorante approccio con la Nazionale, ci aspettavamo di meglio. Più indietro il «vecio» Toni e Domenico Berardi del Sassuolo, deflagrato all’inizio del 2014 con la tripletta al Milan e poi normalizzatosi. Aspettando il futuro, la classifica cannonieri del 2015 parlerà spagnolo (d’Argentina).