Cultura Napoletana

La storia del Vesuvio di Hitler. Il quadro di De Nittis esposto a palazzo Zevallos

La storia del Vesuvio di Hitler. Il dipinto era di un ricco ebreo e fu sequestrato dai dai nazisti. Il quadro di De Nittis esposto a palazzo Zevallos.

NAPOLI. Natascia Festa sul Corriere del mezzogiorno, ripercorre la storia di uno dei quadri dimenticati il cosiddetto “Vesuvio di Hitler“.

La storia del Vesuvio di Hitler.

Il Vesuvio dipinto da Giuseppe De Nittis, il pittore pugliese-napoletano. Il quadro fu realizzato nel marzo del 1872 e un mese dopo ci fu la devastante eruzione che distrusse San Sebastiano al Vesuvio e altri paesi limitrofi. Il dipinto era stato acquistato da un ricco ebreo austriaco. Nel 1938 fu confiscato dai nazisti e trasferito nello Stift Kremsmünster con molte altre opere destinate a creare il vagheggiato museo ariano di Hitler.

Giuseppe De Nittis

Nel 1872 De Nittis era un napoletano di ritorno: aveva dovuto lasciare Parigi a causa della guerra franco-prussiana. Prese casa a Portici con la moglie (il figlio Jacques nacque a Resina) e di qui risaliva il vulcano quasi tutti i giorni, immortalando gli scorci meno indagati in una serie di tavolette che — oggi disperse in varie collezioni.

Il ritrovamento del Vesuvio di Hitler

Dopo la Seconda guerra mondiale il quadro fu restituito alla famiglia viennese e, in seguito, da questa rimesso sul mercato fino a raggiungere la collezione privata di cui fa parte attualmente. Ed è proprio grazie a questo ultimo proprietario che l’opera è riemersa ed è stata strappata all’oblio in cui era caduta per oltre un secolo»

De Nittis esposto a palazzo Zevallos

Il Vesuvio di Hitler di De Nittis esposto per la prima volta a palazzo Zevallos, con lui altre opere dell’artista. In esposizione anche  il suo grande amico, l’immenso Vincenzo Gemito che con il Pescatoriello conquistò il Salon di Parigi. Conservata al Museo Bargello di Firenze, la celebre scultura torna a Napoli grazie a un eccezionale prestito.

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