Le Interviste

Kvaratskhelia: “Sono felice di giocare per il club di Maradona. Ecco la prima cosa che mi hanno chiesto i compagni”

Le emozioni di Khvicha Kvaratskhelia al Napoli, tra il sogno di giocare per il club di Maradona e l’accoglienza dei tifosi napoletani.

L’attaccante georgiano Khvicha Kvaratskhelia ha condiviso emozioni e ricordi toccanti in una recente intervista esclusiva con The Players’ Tribune. Arrivato da ‘poco’ a Napoli, il giocatore si è aperto su come il sogno di indossare la maglia del club partenopeo sia stato ispirato da suo padre, Badri, e dal mito del calcio, Diego Armando Maradona.

Giovanni Manna, direttore Sportivo del Napoli, ha dichiarato di essere impegnato nella costruzione di una squadra competitiva per la prossima stagione, mentre il caso Kvaratskhelia continua a tenere banco. L’attaccante ha espresso il desiderio di partire, ma ha anche condiviso la sua profonda gratitudine per l’opportunità di giocare al Napoli, un club che definisce “casa”.

Passare al Napoli è stato tutto merito di mio padre Badri. Il suo idolo era Maradona, ha rivelato Kvaratskhelia. “Quando il mio agente mi ha detto dell’interesse del Napoli, mio padre non ha avuto dubbi: ‘Devi andare’, mi ha detto. E così è stato. Non posso descrivere le emozioni che ho provato. È un sogno che diventa realtà,” ha aggiunto l’attaccante.

Kvaratskhelia ha sottolineato l’importanza di Maradona nella sua decisione di unirsi al Napoli, una città dove la presenza del leggendario argentino è ancora palpabile.

“I primi giorni a Napoli vedo Maradona ovunque. Maradona, Maradona, Maradona. Maradona è il Dio lì. L’ho detto a mio padre. Mi ha detto: “Fammi venire subito a Napoli”. All’inizio andavo in taxi all’allenamento perché non avevo la macchina. E dopo, quando ho visto come guidano, ho detto: ‘Non posso guidare qui, è impossibile’. Ma quando sono arrivato in albergo… il panorama… oh mio Dio. Era la cosa migliore che avessi mai visto, davvero. Poi esco a passeggiare per la città, e anche i settantenni mi conoscono già. Prima ancora di giocare. La gente mi ferma: ‘Sei Kvaratskhelia!’. Dico: ‘Sì, lo sono!’. Sono un ragazzo giovane. Proveniente dalla Dinamo Batumi. E ho un nome difficile. Ma le nonne, i nonni, tutti mi conoscevano già”.

La profonda somiglianza tra napoletani e georgiani e la prima volta allo stadio Maradona

Il legame di Kvaratskhelia con la città partenopea è cresciuto rapidamente, trovando conforto nella similitudine tra la passione per il calcio tra i georgiani e i napoletani.

“L’ho detto tante volte agli amici: georgiani e napoletani siamo quasi la stessa cosa. Il modo in cui amano così tanto il calcio. Viviamo la vita un po’ come… pazzi! Non so come dirlo, ma è come… La passione, l’energia… Viviamo così anche in Georgia. Ai miei amici da casa dico sempre: ‘A Napoli devi mangiare pizza e pasta'”.

Il giocatore ha anche parlato della sua esperienza allo Stadio Maradona, dove ha trovato ispirazione nel calore dei tifosi e nell’atmosfera vibrante.

“L’altra cosa che dico sempre? ‘Devi vedere una partita allo Stadio Maradona’. Non dimenticherò mai la mia prima vista allo stadio Maradona. Quando sono entrato, anche solo nello spogliatoio, è stato bellissimo. Io normalmente prima della partita non scendo in campo. Alcuni giocatori vanno in campo, sentono l’erba e queste cose, oppure ascoltano la musica con la gente. Io non lo faccio mai. Ma allo stadio Maradona, la prima volta ho pensato: forse dovrei uscire. Devo vedere. Quindi esco ed è stato bellissimo. E anche nel riscaldamento lo stadio era già pieno. Certe emozioni non puoi descriverle. Suonano quella canzone, “La, la, la”, quando inizia il riscaldamento. Poi cantano l’altra canzone di Maradona che segue… è ‘Olé, olé, olé’, e poi i fan cantano ‘Diego, Diego’. Quindi ora ogni volta che mi riscaldo, canto anche io: ‘Diego, Diego’. Mio padre lo adora”.

Sui tifosi napoletani: “I tifosi sono qualcosa di diverso. La stagione in cui abbiamo vinto lo scudetto, dopo la trasferta della Juventus, torniamo all’aeroporto di Napoli, e stiamo cercando di tornare a casa con l’autobus, ma i tifosi hanno preparato i fuochi d’artificio, i fumogeni tricolore, non si vedeva nulla. Perfino nell’autobus non si riusciva a respirare, era tutto azzurro. Ma la gente era così felice, una città intera in festa, tutti, proprio tutti… e anche io! Sono molto, molto felice di giocare per il club di Maradona”.

Concludendo, l’attaccante georgiano ha espresso la sua gratitudine ai tifosi e alla città di Napoli per averlo accolto calorosamente, promettendo di dare il massimo per il Napoli in ogni partita.

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