Sinner, confessione drammatica: “Ho sofferto molto” | Il caso doping ha lasciato enormi strascichi

Sinner (ilgiornale) - napolipiu
Sinner e il caso doping, parole forti: “Ho sofferto molto”. Verità e strascichi di una vicenda complessa.
La stagione 2025 di Jannik Sinner è iniziata con il piede giusto: titolo a Miami, semifinale a Indian Wells e un numero uno mondiale che sembra cucito su misura per lui. Ma dietro i trionfi, le luci e gli applausi, c’è un’ombra che per mesi ha accompagnato il suo cammino.
Parliamo della questione legata al caso doping, una vicenda mai del tutto chiarita dal grande pubblico e che ha sollevato un polverone mediatico difficile da ignorare. In molti, infatti, hanno commentato e speculato, dimenticando che la giustizia sportiva aveva già fatto il suo corso, con un verdetto che escludeva responsabilità dirette del tennista altoatesino.
Sinner ha sempre mantenuto un profilo basso, continuando ad allenarsi e a gareggiare senza alimentare polemiche. Ma non tutti attorno a lui hanno potuto fare lo stesso.
A finire nel mirino, fin dal primo momento, è stato il suo ex preparatore atletico, figura chiave nel team che ha contribuito alla sua ascesa.
Un dolore dietro le quinte
Dopo mesi di silenzio, a parlare oggi è proprio lui: Umberto Ferrara. Intervistato dalla “Gazzetta dello Sport”, l’ex preparatore di Sinner ha deciso di fare chiarezza, raccontando la sua versione e il dolore provato durante quei momenti.
“Mi sono sentito molto demonizzato – spiega Ferrara –. Ho dovuto constatare che qualcuno ha scelto di attaccare la mia persona, riportando fatti e circostanze in modo superficiale, ignorando deliberatamente il contenuto della sentenza del Tribunale Indipendente, che ha ben determinato dinamiche e responsabilità individuali.” Le sue parole sono cariche di amarezza, ma anche di lucidità. Ferrara ha voluto evidenziare il ruolo dei media e di certa opinione pubblica che, a suo dire, ha trattato l’intera vicenda con troppa leggerezza, se non con malafede.

Il rapporto con Sinner e la nuova avventura con Berrettini
Nonostante tutto, Ferrara non nasconde l’ammirazione per il suo ex atleta: “Nonostante i suoi 23 anni ha mostrato una maturità nell’affrontare la vicenda fuori dal comune, secondo me sostenuta dalla corretta convinzione di essere nel giusto. Lavorare con Jannik è gratificante e stimolante. L’ultima volta ci siamo visti a Doha e ci siamo salutati. Ho sofferto molto per la chiusura del rapporto, ma ero consapevole potesse essere uno dei possibili epiloghi”.
Ora, per Ferrara si apre un nuovo capitolo professionale, accanto a un altro nome importante del tennis italiano: Matteo Berrettini. Ma il peso degli ultimi mesi è ancora lì, difficile da scrollarsi di dosso. “Soffro ancora per tutto quello che è stato detto – ha concluso –. È dura accettare che la verità venga deformata. Ma vado avanti, con la certezza di aver sempre lavorato con correttezza”.