Dalle intercettazioni sulla Juventus emergono rapporti di partnership con 5 club di serie A, in pericolo la lealtà del campionato.
Bugie, occultamenti e trucchi contabili. Sono queste, in sintesi, le accuse contro la Juventus e i suoi ex vertici. Anche la Uefa,massimo organo di governo del pallone in Europa, indaga sul club bianconero. Si tratta di un atto dovuto, alla luce dell’inchiesta della Procura di Torino, che oggi ha chiesto il rinvio a giudizio per la Juve e per 12 indagati: rischiano il processo Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Maurizio Arrivabene e l’ex ds Fabio Paratici.
Dalle intercettazioni, secondo gli investigatori, emergono «partnership» con società terze, con conseguente «opacità dei rapporti debito/credito», oltre al rischio di «porre in pericolo la lealtà della competizione sportiva». Nell’atto si citano Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese, oltre a squadre delle serie inferiori e straniere.
Illuminante una telefonata tra l’allora capo dell’area tecnica Fabio Paratici e il dg del Pisa, Giovanni Corrado (non indagato), parlando di Lucca, giovane punta: «L’ho sempre fatto, l’ho fatto con Caldara (…) l’operazione devi farmela fare a me! Dammi retta, l’operazione la faccio io anche per il Pisa! Tu devi darmi solo le linee, il resto lo metto a posto io. L’ho fatto per il Genoa tutta la vita, l’ho fatto per l’Atalanta tutta la vita, l’ho fatto per il Sassuolo tutta la vita (…) Quando io ho i parametri dopo sistemo tutto (…)».
Ci sono pure cose inconfessabili, come l’affare Romero, tra Atalanta e Tottenham, dove si era trasferito Paratici, al quale Percassi dice: «Quella lettera lì non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio, viene fuori che ho fatto il bilancio falso».