Il più grande prodotto non alimentare napoletano: lo conoscono in tutto il mondo | Ogni articolo costa una fortuna
Napoli - fonte lapresse - napolipiu.com
Napoli è sempre stata fonte di arte non solo culinaria. La città campana è una culla di cultura e fantasia a più non posso.
Napoli è una città che non si distingue solo per la gastronomia, ma anche per una tradizione artigianale e creativa che ha saputo imporsi a livello internazionale. Tra i prodotti non alimentari più celebri spiccano i presepi artigianali di San Gregorio Armeno, vere opere d’arte che fondono sacro e profano. Ogni anno, maestri artigiani realizzano statuine che vanno dai personaggi della tradizione religiosa fino a figure dell’attualità e dello spettacolo, trasformando la strada del centro storico in un museo a cielo aperto.
Altro simbolo di Napoli sono i cammei di Torre del Greco, preziosi gioielli incisi a mano su conchiglie o coralli. Questa tradizione, che risale al Settecento, ha reso la cittadina vesuviana famosa nel mondo. Ogni cammeo è un pezzo unico che racconta storie attraverso delicate incisioni, confermando l’eccellenza dell’artigianato napoletano nel settore orafo e nella lavorazione dei materiali naturali.
Accanto a queste forme d’arte spicca la liuteria napoletana, con strumenti come il mandolino, diventato un’icona della musica partenopea. I maestri liutai hanno tramandato nei secoli tecniche di costruzione raffinate che ancora oggi sono apprezzate da musicisti internazionali, rendendo il mandolino un simbolo sonoro indissolubilmente legato all’identità di Napoli.
Non si può dimenticare la sartoria napoletana, rinomata per l’eleganza e la qualità dei suoi capi. Giacche leggere, linee morbide e cura dei dettagli hanno reso celebri le botteghe napoletane nel panorama della moda mondiale. Questo mix di tradizione e innovazione ha consacrato Napoli come capitale non solo del gusto, ma anche dello stile.
Origini e tradizione
La Porcellana di Capodimonte nasce a Napoli nel XVIII secolo, sotto il regno di Carlo di Borbone e della regina Maria Amalia di Sassonia, figlia dell’elettore di Sassonia, dove già prosperava l’arte della porcellana di Meissen. La manifattura fu fondata nel 1743 presso la Reggia di Capodimonte e divenne rapidamente un centro di eccellenza, caratterizzato da un impasto unico, morbido e bianco, che distingueva queste creazioni dalle altre porcellane europee.
Sin dalle origini, i maestri artigiani napoletani hanno saputo unire raffinatezza tecnica e gusto artistico, dando vita a opere che spaziavano dai servizi da tavola alle figure decorative. Le porcellane non erano solo oggetti d’uso, ma veri capolavori che riflettevano lo splendore della corte borbonica.

Arte e riconoscimento internazionale
La produzione di Capodimonte si contraddistingue per la minuzia dei dettagli: fiori modellati a mano, statuine, scene di genere e soggetti religiosi. Ogni pezzo è frutto di un lungo lavoro di modellazione e decorazione, che richiede estrema precisione e sensibilità artistica.
Col tempo, queste opere sono diventate ricercatissime dai collezionisti e apprezzate in tutto il mondo. Oggi la Porcellana di Capodimonte è sinonimo di prestigio e tradizione napoletana, un patrimonio culturale che continua a essere prodotto secondo tecniche tramandate nei secoli, mantenendo intatta la sua aura di eleganza e raffinatezza.
