Numeri impietosi per l’attacco del Napoli. Le punte azzurre vivono un momento delicato. Ancelotti ha mortificato lo staff medico.
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Il Napoli ha segnato 13 gol nelle prime 4 partite e 15 nelle successive 15; con 28 reti in 19 giornate ha una media di 1.47 a gara, pur avendo collezionato 267 tiri in porta.
Continuando così non riuscirà a risalire la corrente perché non è sufficiente una difesa organizzata, come quella che si è vista contro la Lazio fino al fatale errore di Ospina.
Secondo quanto riporta il quotidiano il Mattino, Gattuso sta rimettendo il Napoli in carreggiata anche se i risultati finora non lo hanno premiato. Il Napoli ha collezionato una vittoria e tre sconfitte.
Non era agevole fare uscire dalla crisi una squadra che aveva perso fiducia in se stessa e che Ancelotti aveva lasciato con le ruote sgonfie. Gattuso ha dovuto rimodulare la preparazione per restituire vigore e brillantezza agli azzurri.
Gattuso cerca disperatamente di superare le difficoltà del Napoli, diventato con Ancelotti l’ombra della esaltante squadra di Sarri che De Laurentiis volle poi rinnegare.
[wp_ad_camp_3]I NUMERI DELL’ATTACCO DEL NAPOLI
I numeri dell’attacco sono preoccupanti. L’unica vittoria conquistata nelle ultime dieci giornate, in casa del Sassuolo, è stata firmata dal gol del centrocampista Allan e dall’autorete di Obiang.
Insigne ha segnato tre reti in campionato e una in Champions: pochissimo. Per fortuna si è rivisto su buoni livelli all’Olimpico quando è entrato nel vivo del gioco: 3 tiri in porta e 3 occasioni da rete, come l’amico Immobile.
Il mercato estivo si è rivelato sbagliato anche per le scelte in attacco. E arrivato Lozano, esterno di qualità ma qui fuori contesto, con Ancelotti come con Gattuso, che lo utilizza per pochi minuti.
Eppure, la triade De Laurentiis-Chiavelli-Giuntoli aveva spaziato a tutto campo: da leardi a Pépé e James Rodriguez. Alla fine, è comparso all’orizzonte uno dei pupilli di Raiola, super pagato al Psv e finora inconsistente.
E stato un errore pensare che il peso dell’attacco potesse ricadere su Milik, che non ha continuità e non riesce a risolvere situazioni complesse.
Il suo vice Llorente – svincolato 34enne, dunque non un’operazione progettuale -è scomparso dopo le fiammate di settembre.De Laurentiis, in ottobre, aveva tirato fuori il nome di lbrahimovic, che avrebbe portato in dote personalità e gol: ma la telefonata a Zlatan è arrivata dal Milan.
E Mertens? Si è rifugiato presso un fisioterapista belga per curare i suoi problemi muscolari, perché con Ancelotti era stata concessa ai giocatori la libertà di affidarsi a personali specialisti mortificando il qualificato staff medico del Napoli.
Quando tornerà? E come tornerà sotto l’aspetto psicologico, visto che il rinnovo del contratto non è stato firmato? Era difficile credere che Callejon e Mertens, 32enni reduci da sei stagioni ad alto livello, potessero mantenere standard elevati anche in questa, la settima, probabilmente l’ultima a Napoli.