Gli esterni del Napoli: Da Mora a Ghoulam il tormento della corsia di sinistra. Nell’era di De Laurentiis la ricerca di un esterno è stata sempre una necessità.
Di Antonio Giordano CdS
Il tormento della corsia di sinistra
NAPOLI – Il grande tormento della corsia di sinistra, il leitmotiv di stagioni intere, di sessioni di mercato estive ed invernali. Il Napoli del Terzo Millennio, quello che praticamente è appartenuto sempre a De Laurentiis (tranne i primi quattro anni) ha avuto, nella sua fase iniziale, la necessità di scovare un fluidificante di fascia affidabile: agli inizi, quando la squadra giocava con il centrocampo a cinque, l’esigenza è stato addirittura più marcata.
Gli esterni del Napoli
Nel primo Napoli, quello ricostruito dopo il fallimento, turnazione accentuata con Nicola Mora come titolare iniziale ed una serie di avvicendamenti con Simone Bonomi, uno dei collaboratori attuali di Sarri; nel secondo e nel terzo anno, approda a Napoli Mirko Savini, a cui danno il cambio Cupi o, nel tempo, anche Rullo, acquistato intanto dal Lecce.
Quando il Napoli arriva in serie A, Savini resta il perno di riferimento della corsia, ma la turnazione coinvolge anche Domizzi (che di fatto è un centrale e talvolta viene dirottato in corsia).
Con Ghoulam il Napoli trova l’assetto
Intanto, esplode il giovane (a quel tempo) Luigi Vitale, che Reja lancia direttamente dalla Primavera, resterà per un anno padrone della corsia, poi sarà sempre una ricerca più o meno affannosa di un uomo che interpreti con continuità quel ruolo, consegnato ad Aronica e poi, a distanza, a Dossena, che arriva dal Liverpool e se ne impossessa, condividendolo con Zuniga, acquistato per giocare a destra ed inventato cursore della fascia sinistra da Mazzarri.
E’ con Ghoulam che il Napoli trova il suo definitivo assetto, nel gennaio del 2014, dopo che anche Benitez ha dovuto ondeggiare tra Reveillere e Armero.