Gemellaggio Ultrà del Napoli e ultrà del Feyenoord. alcuni capi degli ultrà napoletani incontrano quelli olandesi. Poi l’invito: “Venite a Rotterdam”.
NAPOLI – scrive il Mattino- L’incontro tanto atteso alla fine c’è stato, e si è consumato poco prima della mezzanotte. Al termine di un incontro di calcio vietato ai tifosi olandesi del Feyenoord, sono stati gli ultrà napoletani a portarsi sul lungomare cittadino eletto a quartier generale dei supporters olandesi.
Gemellaggio Ultrà
È su via Partenope che i quasi duecentocinquanta supporters partiti da Rotterdam nonostante il divieto imposto dalla Uefa di ingresso al San Paolo si erano infatti radunati «requisendo» (pacificamente) bar, pizzerie e ristoranti per vedere in tv il match di Champions League. E sul lungomare blindato fino all’inverosimile dalle forze dell’ordine è stato sottoscritto ufficialmente il gemellaggio che da oggi unisce Feyenoord e Napoli.
Ultrà del Napoli e ultrà del Feyenoord
All’ingresso del «Vanilla Cafè», dove stazionavano ancora un centinaio di olandesi, si sono materializzati alcuni capi degli ultrà napoletani. Dopo un iniziale momento di comprensibile timore, sono stati gli stessi uomini della Digos a comprendere che l’arrivo dei napoletani non avrebbe creato alcun problema per l’ordine pubblico.
l’invito: “Venite a Rotterdam”
Gemellaggio e un invito: «Venite a Rotterdam, anche se non vi faranno entrare allo stadio per la partita di ritorno, sarete i benvenuti. Vi aspettiamo». E giù abbracci e selfie tra i due gruppi. A dimostrazione del fatto che ogni timore di possibili frizioni e scontri temuti alla vigilia della partita era infondato. «Siete stati i migliori, avete vinto con merito e onore hanno ripetuto gli olandesi ai napoletani -Noi abbiamo molto da imparare da una squadra forte come il Napoli».
Fiumi di Birra
Anche il rientro delle centinaia di tifosi di Rotterdam si è svolto senza creare problemi, nonostante in tanti avessero bevuto litri e litri di birra sin dal primo pomeriggio, costringendo i gestori dei locali sul lungomare a dover rifornire le cambuse ormai svuotate.
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