Gazzetta dello Sport: “Napoli a pezzi”

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Nelle pagine della Gazzetta dello Sport, Antonio Giordano descrive un trimestre devastante per il Napoli, segnato da un’infinità di infortuni e da un destino che continua ad accanirsi. La diagnosi arrivata dal Camerun per Anguissa ha l’effetto di un colpo durissimo: «Lesione di alto grado del bicipite femorale della coscia destra».

Giordano spiega che, dietro una comunicazione apparsa inizialmente opaca, era chiaro fin da subito che la situazione fosse gravissima. L’infortunio è arrivato nel primo allenamento con la nazionale camerunense: «Una fiondata tranciante al muscolo», scrive la Gazzetta, che lo ha escluso già dallo spareggio Mondiale contro il Congo. Le verifiche svolte al Pineta Grande Hospital hanno confermato un quadro preoccupante.

La prognosi è durissima: «Dieci settimane» se tutto procederà al meglio. In realtà, sottolinea Giordano, il Napoli dovrà rinunciare al suo miglior centrocampista per poco meno di tre mesi, con un’assenza che rischia di toccare «tra le 18 e le 20 partite» tra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa italiana e Champions League. Anguissa salterà anche la Coppa d’Africa.

La Gazzetta dello Sport ricorda come questo infortunio si inserisca in un anno da dimenticare sul piano clinico, un vero ciclone che ha colpito la squadra in ogni reparto. Anguissa era «il calciatore più ispirato», il leader fisico e tecnico del centrocampo, un mediano moderno capace di coprire, aggredire, segnare. Fondamentale con Spalletti, decisivo con Conte. Uno dei pochi davvero insostituibili.

Giordano lo definisce un giocatore «atipico», unico per impatto atletico e fisicità dominante, privo di un vero sostituto. Il Napoli perde così un punto di riferimento in una fase già complessa, aggravata dalle assenze di Lukaku e De Bruyne. E per la ripresa contro l’Atalanta restano in dubbio anche Spinazzola e Gilmour.

Il quadro degli infortunati sembra infinito, una lista che «riempirebbe una pagina di un vecchio elenco telefonico». Con nove nuovi acquisti estivi, l’organico da ricco e abbondante è diventato improvvisamente corto. In mezzo al campo restano Lobotka, McTominay ed Elmas, tre giocatori utili ma non paragonabili all’impatto di Anguissa, mentre si attende Gilmour come unico potenziale recupero immediato.

La Gazzetta dello Sport ricostruisce poi quella che definisce «la maledizione»: tutto comincia nel ritiro di Castel di Sangro con l’infortunio immediato di Lukaku, prima vittima eccellente. Poi Rrahmani, fermo dieci partite, e lo stesso De Bruyne appena operato in Belgio, costretto a un recupero lunghissimo.

Solo tra febbraio e marzo si potrà forse rivedere la squadra al completo: Big Rom, KDB e Anguissa insieme per il rush finale. Fino ad allora, conclude Giordano, il Napoli dovrà attraversare «un tunnel che conduce alle soglie dell’inferno».