Gazzetta dello Sport: Mertens cittadino onorario di Napoli: «Sono arrivato da calciatore, vivo qui da uomo innamorato»

Gazzetta dello Sport: Mertens cittadino onorario di Napoli: «Sono arrivato da calciatore, vivo qui da uomo innamorato»

NAPOLI – Una sala gremita, un’emozione difficile da contenere, e lacrime che irrompono su un volto che da anni è diventato parte dell’identità napoletana. Dries Mertens ha ricevuto la cittadinanza onoraria di Napoli, e lo ha fatto da protagonista assoluto nel cuore del Maschio Angioino, tra la commozione generale, l’abbraccio di un’intera città e la consapevolezza che quello tra lui e Napoli è un amore autentico, indissolubile.

Come racconta Antonio Giordano sulla Gazzetta dello Sport, Mertens si è presentato davanti alla Giunta comunale visibilmente emozionato:
«Sono arrivato come calciatore, oggi vivo qui da uomo innamorato. Chi dice che Napoli è solo rumore e caos non la conosce davvero».

Accanto a lui, la moglie Kat – definita «una donna che rasenta la perfezione» – e il padre, commossi quanto lui. E tra i presenti anche Paolo Cannavaro e i tifosi, tantissimi, in delirio per il “nennillo d’oro”, ormai napoletano d’adozione.
Un viaggio tra ricordi, gol e futuro

Durante la cerimonia, Mertens ha ripercorso la sua carriera azzurra, parlando dei suoi gol più belli – «Quello a Marassi col Genoa, con controllo di suola e rasoiata di sinistro» – e di episodi indimenticabili come la tripletta all’Ajax o i celebri pallonetti contro Lazio e Torino.

Sul futuro ha le idee chiare, ma si concede una pausa:
«Voglio riposare, essere un papà migliore e restare nel calcio, magari proprio qui. Non ho ancora parlato con De Laurentiis, ma anche lui ha bisogno di respirare dopo questa stagione incredibile».

Sulla panchina, per ora, non si vede: «Non mi ci vedo… ma mai dire mai».
L’amore per Napoli e l’orgoglio azzurro

Il legame con la città è profondo:
«Essere cittadino onorario vuol dire essere amato. Qui ho trovato la felicità nelle piccole cose: il mare al mattino, il caffè sul terrazzo. Napoli mi ha dato tutto. E quando gli amici mi chiedono se vado a Ibiza, rispondo che io ho Ischia, Capri, e soprattutto questa, che è la mia città».

Un pensiero anche per il figlio, Ciro Romeo, sempre con i pantaloncini del Napoli e il numero 14. «È attratto anche dal Galatasaray, ma il suo cuore è azzurro».
Sarri, Lukaku, Conte e Osimhen: il Mertens osservatore

Parlando dei suoi allenatori, Mertens non ha dubbi: «Tutti mi hanno dato qualcosa, ma Sarri mi ha cambiato la carriera». Un riconoscimento anche per il compagno e amico Lukaku: «Professionista serio, sempre in palestra. Un attaccante fortissimo».

E su Conte:
«È l’uomo giusto per aprire un ciclo. Napoli ha uomini forti nei ruoli chiave e ora che non si gioca più solo una volta a settimana, il progetto va allargato. Con lui il futuro sarà importante».

Su Osimhen, solo stima: «Ha inciso nella vittoria del 2023. Spero che si trovi un modo giusto per salutarlo. È stato decisivo».

E su De Bruyne? Mertens glissa con eleganza:
«Sarebbe bello se venisse, ma è giusto che io resti defilato».
«Sono il miglior bomber della storia del Napoli: che cosa voglio di più?»

Mertens chiude con un’immagine che resterà:
«Mi sveglio la mattina, vado sul terrazzo, bevo il caffè guardando il mare e penso: sono il miglior marcatore della storia del Napoli. È un orgoglio gigantesco. Che cosa posso volere di più dalla vita?»

Un uomo, un calciatore, un napoletano. Dries Mertens non se n’è mai andato davvero. E ora è ufficiale: Napoli è casa sua.