Le Interviste

Gasperini ammette: “Ho pensato di andare al Napoli, ma ora c’è Conte. I tifosi non possono essere dispiaciuti”

Il tecnico dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, in un’intervista al Corriere dello Sport, ha confermato l’interesse del Napoli.

In un’intervista esclusiva al Corriere dello Sport, Gian Piero Gasperini, allenatore dell’Atalanta, ha svelato dettagli sorprendenti riguardo al suo futuro professionale e alle sue riflessioni su alcune figure chiave del calcio italiano.

Gasperini e l’Interesse del Napoli

Nel corso dell’intervista, Gasperini ha confermato che l’interesse del Napoli per lui era concreto. Tuttavia, nonostante i pensieri di un possibile cambiamento di scenario, il tecnico ha deciso di rimanere fedele all’Atalanta. “Ci ho pensato, sì. Ci sono stati alcuni momenti della stagione in cui ho creduto che fosse arrivata l’ora di lasciare l’Atalanta. Ma volevo lasciarla bene, senza polemiche, senza una delusione”.

Il motivo principale della sua scelta di restare è legato all’affetto per la città di Bergamo e la sua gente, che hanno avuto un impatto significativo sulla sua decisione. “Abbiamo vinto molto insieme e alla fine la mia fedeltà è rimasta a Bergamo, ai suoi tifosi e a tutto ciò che questa città rappresenta,” ha aggiunto Gasperini.

Gasperini ha anche commentato l’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Napoli, esprimendo il suo apprezzamento per la scelta del club partenopeo. “A Napoli ora c’è Conte, e credo che i tifosi non possano provare dispiacere. Antonio è un tecnico di grande valore e sono certo che saprà fare bene,” ha affermato il tecnico dell’Atalanta.

Riflessioni sul Calcio Italiano

Durante l’intervista, Gasperini ha anche discusso le sue opinioni sullo stato attuale del calcio italiano. Ha criticato aspramente l’Italia per il suo flop agli Euro 2024, sottolineando che la squadra ha mostrato una mancanza di solidità e senso del gruppo, qualità per le quali il calcio italiano è noto.

Flop Italia a Euro 2024? È mancata la squadra, Spalletti non è riuscito a trasmettere certi princìpi, le ragioni può conoscerle soltanto lui. L’Italia era scarica, svuotata. La delusione principale è stata questa, perché le nostre nazionali si sono sempre distinte per solidità, senso del gruppo. Non abbiamo mai avuto i Pelé, i Maradona, i Cruijff, i Messi, però gli ottimi giocatori non sono mancati. I nostri Palloni d’oro si chiamano Rivera, Rossi, Baggio, nel 2006 l’hanno dato a un difensore, Cannavaro, in quella squadra c’erano Iaquinta, Camoranesi, Gilardino, Oddo, Grosso, Perrotta. Noi italiani siamo così, dopo una delusione butteremmo tutto a mare”.

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Gasperini ha altresì fatto riferimento alla necessità di riformare i vivai calcistici italiani, sostenendo che la crescita dei giovani talenti è cruciale per il futuro del calcio nel paese: “Dovremmo invece ripartire dalla lezione subita. E dai vivai, certo. L’80 per cento dei giovani italiani gioca a calcio e se non riusciamo a farli crescere e a portarli in prima squadra è il sistema che è sbagliato”.  

Infine, Gasperini ha parlato del giovane Nicolò Zaniolo, recentemente entrato a far parte della sua squadra. “Zaniolo è stato una scommessa che abbiamo deciso di fare. Mi piace come profilo e sono entusiasta di averlo con noi,” ha concluso Gasperini, rivelando che il trasferimento è stato fortemente sostenuto da Marco Borriello.