L’esame farsa di Suarez torna al centro del dibattito con Dagospia che scrive: la ministra De Micheli lavorava per la Juve?
La domanda è più che lecita dato che viene riportata una chat intercettata in cui la ministra dei Trasporti Paola De Micheli si attiva per aiutare la Juve, visto che si spende per quello dice essere un suo “amico” ovvero il manager biancone Fabio Paratici.
La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza. Mi aiuteresti?
Con questo messaggio, inviato alle 11.34 del 3 settembre 2020, la ministra chiede al capo di gabinetto del ministero dell’ Interno Bruno Frattasi di attivarsi per cercare di esaudire la sua richiesta. E’ questo uno dei tasselli dell’esame farsa di Suarez, messo in piedi all’Università per stranieri di Perugia e che ha visto già dimissioni e sospensioni tra i professori, oltre a Fabio Paratici che risulta indagato.
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De Micheli a lavoro per la Juve? Ecco la richiesta a Frattasi
Quello che viene fuori dalle chat intercettate è che la ministra dei Trasporti cerca di fare tutto il possibile per aiutare Paratici e, secondo quanto scrive Dagospia, allega alla richiesta per Frattasi anche gli estremi di una pratica di cittadinanza che in passato era stata bocciata a Suarez. Proprio Frattasi alle 17.14 trasmette la risposta avuta dal Dipartimento competente: quella pratica era stata bocciata nel 2019 perché Suarez non conosceva sufficientemente la lingua italiana; poi aggiunge: “se, come credo, vogliono riproporre una nuova istanza di concessione possiamo supportarli” così da “produrre correttamente quanto richiesto“.
E’ a questo punto che la De Michele entra nello specifico e pare attivarsi a favore della Juve e dice: “Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’ esame perché sta da 11 anni in Europa. Ma non lo ha scritto nella domanda. Quindi mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare?“. Anche in questo caso la risposta di Frattasi è positiva: “Indirizzali a me ci penso io“.
Che la De Micheli avesse cercato di fare un favore alla Juve è confermato dalla stessa ministra ai pm di Perugia. In un verbale dello scorso 13 novembre la ministra sottolinea che la richiesta di aiuto per “accelerare” la pratica Suarez è arrivata dal suo amico d’infanzia Paratici.
Mi disse che la Juve stava comprando Suarez e l’ accordo era quasi fatto… Si erano accorti che non aveva passaporto comunitario, cosa emersa a trattativa quasi conclusa, e quindi il requisito della cittadinanza era indispensabile per il buon fine dell’ operazione.
Paratici e Suarez: accordo già fatto
Dagospia riporta anche un verbale dell’interrogatorio dell’11 novembre in cui Paratici rivela che l’affare Suarez era praticamente fatto sulla base di un accordo di circa 7,5 milioni di euro netti, comprensivi di 1,5 milioni di euro di bonus facilmente raggiungibili. L’accordo si sarebbe chiuso il 30 agosto, ma solo in seguito la Juve si accorge che Suarez non è comunitario e quindi cerca di correre ai ripari.
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