De Laurentiis svela le motivazioni che rendono impraticabile il restyling dello stadio Maradona: “Servirebbe ricostruire un nuovo impianto al suo interno giocando 3 anni lontano da Napoli”.
CALCIO NAPOLI – Aurelio De Laurentiis ha spiegato in modo dettagliato i motivi che rendono impraticabile un restyling dello stadio Diego Armando Maradona. Con un’intervista al TGR Campania, il presidente del Napoli ha svelato i vincoli logistici e strutturali che ostacolano i lavori di ammodernamento dell’impianto di Fuorigrotta.
“Non rifarò l’impianto di Fuorigrotta, ma costruirò uno stadio nuovo a Bagnoli” ha esordito De Laurentiis prima di addentrarsi nelle spiegazioni del “caso Maradona”. Il numero uno azzurro ha infatti rivelato che lo studio di architettura Zavanella, incaricato di studiare un progetto di restyling, ha scoperto una grave problematica.
La difficoltà logistica del Maradona
“Mi hanno spiegato che l’unico modo per riqualificare lo stadio è quello di costruire un nuovo impianto al suo interno” ha dichiarato De Laurentiis, svelando che “la distanza degli spalti dal campo di gioco permette una visuale ridottissima, con il 30-40% dei tifosi che vedrebbe male le partite”.
“La Curva A e B in particolare sono troppo distanti, bisognerebbe avvicinarle completamente ricreando un nuovo stadio dentro l’attuale Maradona” ha proseguito il patron azzurro.
3 anni di stop per i lavori
Ma il problema cruciale emerso dallo studio è l’impossibilità di eseguire i lavori con la squadra che continua a giocare al Maradona: “Per ricostruire un nuovo stadio al suo interno servirebbe almeno 3 anni di stop giocando le partite da un’altra parte. Questo renderebbe impossibile il restyling”.
De Laurentiis dunque ritiene impraticabile l’idea di ristrutturare il vecchio Maradona a causa dei vincoli logistici prima ancora che economici. Lavorare sul nuovo stadio obbligherebbe il Napoli a migrare per un triennio, scenario irrealizzabile.
È questa la principale motivazione che ha spinto il patron a virare sul progetto di uno stadio nuovo nell’area di Bagnoli, di cui ha già svelato i primi dettagli sui tempi di realizzazione e sulle strutture accessorie.
Quello del Maradona resta comunque un nodo da sciogliere in futuro, con l’impianto di Fuorigrotta che ad oggi non sembra poter rispondere alle moderne esigenze di visione del grande pubblico.