Le IntervisteTutto Napoli

De Laurentiis: “Ancelotti preso a maggio. Hanno detto no a 60 ml per Alisson. Il Comune di Napoli incapaci e bugiardi”

Aurelio De Laurentiis parla del Napoli e della diatriba con tifosi e Comune. Dai 60 milioni offerti per Alisson agli striscioni fino alla diatriba con il sindaco di Napoli.

DE LAURENTIIS AL CORRIERE DELLO SPORT

NAPOLI –  Il presidente Aurelio De Laurentiis al corriere dello sport ha deciso di vuotare il sacco.  Il patron del Napoli ha parlato a 360°: Da Sarri all’arrivo di Ancelotti, il retroscena Alisson fino alla diatriba con Sindaco e tifosi. Ecco quanto evidenziato

CON ANCELOTTI COMINCIA UN NUOVO CICLO PER IL NAPOLI?

«Era difficile poter continuare, dopo il triennio con Sarri. Io a maggio mi ero già mosso, ricordandomi che c’era Ancelotti libero. Carlo si è sentito gratificato dalla mia richiesta. Mi ha colpito la sua voglia di tornare ad allenare in un torneo che sta tornando ad essere competitivo con i migliori campionati d’Europa».

CON SARRI VI SIETE SENTITI?

«Mai più. Mi ha telefonato la moglie, per perorare la causa del marito quando lo tenevo bloccato: e io le ho detto che avrei avuto bisogno delle garanzie sue e del Chelsea, affinché non avvicinassero calciatori del Napoli. Altrimenti lo avrei pagato a vuoto per due anni».

ANCELOTTI TORNA IN SERIE A: CHE CAMPIONATO RITROVA?

«Si riparte con la Juventus cambiata, con l’Inter molto rinforzata, con il Milan nel quale rientra Leonardo – e sapeste quanto mi faccia piacere – ed è di nuovo club di valore assoluto. Però sono altri club con altre vesti, perché hanno cambiato molto, come pure la Roma e la Fiorentina. Noi abbiamo scelto per la continuità, anche se abbiamo inserito giocatori pronti e di enormi prospettive»



CHE NAPOLI HA CONSEGNATO NELLE MANI DI ANCELOTTI?

«Faccio mia una frase di Carlo: non siamo qua per pettinar le bambole. Io sono un sostenitore di Ancelotti, non gli metto ansia, so che avrà bisogno di tempo ma che i tifosi smaniano, vogliono vincere: vogliamo vincere anche noi ma servirà pazienza».

COSA SI ASPETTA?

«Chiedo che si faccia reciprocamente tesoro, noi e lui, di questi ultimi anni, nei quali il valore del Napoli è cresciuto. Potevamo decidere di cambiare, ma poi ci sarebbero voluti due o tre stagioni per riprodurre un ciclo. Ancelotti mi ha detto tranquillamente: preferisco adattarmi io a questa squadra e a campioni che ritengo interessanti ».

TRA I TIFOSI DEL NAPOLI C’E’ MALUMORE

«Questo è il Napoli dei 91 punti con qualche pedina in più, non abbiamo ceduto quasi nessuno, abbiamo confermato i protagonisti del progetto, tra cui Koulibaly, la cui permanenza ci costerà quanto un acquisto. Con Ancelotti giocheranno tutti e a fine stagione avremo un quadro completo del valore di ciascuno».

C’È UN CLIMA AVVELENATO E LEI CI HA MESSO DEL SUO, CON ALCUNE SORTITE DIALETTICHE CHE HANNO APERTO UN FRONTE

«Io ho voluto far chiarezza e un distinguo sul fermento che si respira dell’ambiente e qualcuno ha distorto certe mie considerazioni. Si è montata una storia tra me e Napoli che non sta in piedi, mentre invece il mio riferimento era e rimane verso una minoranza: è vero che c’è uno scontro con le schiere più estreme della tifoseria dello stadio. ma vi siete mai chiesti come mai siano comparsi certi striscioni contro di me quando eravamo ancora in ritiro? Io una domanda me la porrei».

E’  VERO CHE IL NAPOLI CI HA PROVATO PER ALISSON?

«Io Alisson non lo avrei dato via neanche per 100 milioni, per lui ne avevo offerti 60 e non hanno voluto cedermelo… Ma poi capii che sarebbe andato al Liverpool. Io ho sempre il dubbio che il vero proprietario del Liverpool sia anche quello della Roma, un uccellino me lo ha detto nell’orecchio qualche anno fa. E se fosse così – cioè con una proprietà condivisa – non potrebbero fare la Champions».

ANCORA UN LITIGIO CON IL SINDACO DI NAPOLI

«So che De Magistris ha detto che io non ho investito un euro nel San Paolo e questa è la dimostrazione che lui non sa nemmeno quello che gli accade in casa. Stia attento, perché se gli scateno il mio pool di legali, chiedendo al Comune i danni che mi ha procurato in questi anni, potrei poi farmi quattro risate. La smettesse di fare il Masaniello da quattro soldi. Quando tre anni fa gli ho detto che il San Paolo era un cesso, lui ha rinunciato ad un pacco di milioni nostri per modificare lo stadio. Se non fossi andato da De Luca, presidente della Regione, trovando accoglienza e la possibilità di recuperare 15 milioni neanche i sediolini del San Paolo avremmo cambiato. Al Comune sono incapaci e non dicono mai la verità».

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