Antonio Corbo parla del rinnovo di Insigne: “firmare subito o tacere. La peggiore è
riaprire un paio di volte al mese una trattativa sfibrante”
CORBO SUL RINNOVO DI LORENZO INSIGNE
Il rinnovo di Insigne al centro del focus si Antonio Corbo su Repubblica:
“Il campionato ritrova un imbronciato Insigne. Per un fantasista intoccabile dev’essere stato almeno strano giocare solo 171 minuti su 360 nelle ultime 4 partite. Spalletti lo ferma due volte, con lo Spartak e a Firenze. Non va meglio in Nazionale. Insigne esce con la Spagna dopo 57’ per giocare ieri gli ultimi 4 con il Belgio. La sua forma sembra appannata. Ci mancherebbe, dopo prove sublimi e massacranti da regista offensivo disponibile anche alla copertura. Ma per nuove accelerazioni è opportuno evitare ad Insigne inutili stress e suggestioni.
Il rinnovo del contratto di Insigne ha occupato le cronache del Napoli per un’intera estate. Più che l’incontro di lavoro era l’annuncio di un match imminente. De Laurentiis e lo staff di Insigne ebbero saggezza e buongusto da rinviare la trattativa, ripresa però a poche ore da Napoli-Juve al Britannique, frequente sede del ritiro della squadra e soggiorno consueto di De Laurentiis. Il miglior posto per farsi notare. Lo stesso, prima dell’esordio europeo con lo Spartak. Per giornali, tv e radio sono notizie ghiotte. Indefinite, quindi facili da interpretare. In realtà l’accordo ancora non c’è. E non è questo il periodo più favorevole alle controparti”.
Corbo su Insigne aggiunge: “Al giocatore conviene trattare dopo gennaio quando diventeranno concrete le eventuali e lecite offerte di altri club. Per De Laurentiis e Chiavelli diventa invece un azzardo. Risparmiano se chiudono ora l’accordo e il Napoli a maggio sarà in Champions.
Occorre decidere: credono in questo Napoli o preferiscono aspettare inverno o primavera? Come il tavolo verde insegna, ognuno è libero di fare il suo gioco. Ma in questo caso è diverso: c’è un campionato che molto promette ed è tutto aperto. Le soluzioni migliori sono: firmare subito o tacere. La peggiore è riaprire un paio di volte al mese una trattativa sfibrante. Con effetti perversi: l’ambiente ne rilegge i retroscena a modo suo, se Insigne guida la squadra a una vittoria o se sbaglia un rigore. In una stagione che vede il capitano impegnato per grandi traguardi, il suo staff e il Napoli hanno il dovere di pensarci”.