Callejon il Napoli vuole lo scudetto. Anche Calleti crede nella vittoria degli azzurri. Sarri e i segreti del gruppo. Reina non si tocca …
di Roberto Ventre il Mattino
NAPOLI–José María Callejón Bueno per gli amici Calleti ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano il Mattino
Callejon il Napoli vuole lo scudetto
Come si fa a trasformare una squadra bella come il Napoli in una squadra bella evincente?
«Penso che siamo sulla strada giusta: l’anno scorso abbiamo giocato tante partite belle e conquistato tanti punti. Però ancora mancano delle piccole cose che dobbiamo sfruttare meglio e bisogna curare bene i dettagli che fanno la differenza e ti portano a vincere qualcosa».
Quali sono questi dettagli da migliorare?
«Essere più concentrati e attenti a tutte le giocate, sulle palle inattive ad esempio: sono tutte queste cose che ti portano via i punti che alla fine mancano».
Sarri come ha migliorato il Napoli?
«Dal primo giorno che è arrivato aveva nella sua testa quello che voleva e doveva fare per noi: è stato un Lavoro duro e importante, noi ce l’abbiamo messa tutta per rendere bene come stiamo facendo e speriamo di esprimerci ancora meglio».
E come ha migliorato lei personalmente?
«Mi ha migliorato su tutto. Tatticamente tanto perché lui lavora molto su questo e dè stato importante l’aspetto personale perché è un uomo che va sempre dritto, faccia a faccia, e ti dice quello che pensa: questo è apprezzato da me e dagli altri giocatori».
Sarri ha detto che grazie a Benitez a Napoli sono arrivati tanti campioni: anche lei è venuto qui per Rafa?
«Sì, anch’io sono arrivato qui per Rafa e anche altri calciatori che sono ancora qui».
Cosa pensa del momento di Reina: lo ritiene un intoccabile?
«Per me si, al cento per cento. Ha un carattere molto speciale, nello spogliatoio e in campo è un leader: in ogni squadralo vorrei sempre con me»
Ha mai parlato con Higuain di quanto avrebbe detto il fratello e cioè che Gonzalo non volesse più giocare con lei?
«No, non ne ho parlato».
I segreti del gruppo Napoli
Il primo appuntamento è il preliminare di Champions League di metà agosto: quali insidie nasconde?
«Per noi sarà come una finale, dobbiamo stare attenti, lavorare al massimo e arrivare al cento per cento per passare i preliminari perché queste due partite valgono tanto: vogliamo andare in Champions e fare ancora bene in Europa. Sono pericolose perché sono le prime due partite e perché rischi di affrontare un avversario difficile. Noi stiamo lavorando bene e siamo fiduciosi perché abbiamo una squadra forte e pensiamo di passare».
Come giudica la crescita di Insigne: ritiene che in questo momento sia il calciatore italiano più forte?
«È uno dei più forti. Dal giorno che sono arrivato è cresciuto tanto e forse adesso vive il suo momento migliore e ne deve approfittare: siamo contenti di quello che sta facendo e speriamo continui così»
Hamsik ha detto che si riparte tutti da zero, sulla stessa linea: le distanze dalla Juve si sono ridotte?
«La penso come Marek. Quando ricomincia il campionato si riparte tutti da zero: l’anno scorso alla fine siamo arrivati solo a cinque punti e ci è mancato pochissimo per raggiungere la Juve. Speriamo che quest’anno avremo più continuità e cureremo meglio i dettagli: così potremo arrivare a vincere. Nella nostra testa ora sentiamo di essere sempre più vicini, dobbiamo solo lavorare e andare avanti»
Il divertimento e l’allegria sono tra i vostri segreti?
«Quando entri in campo e provi un senso di divertimento giochi meglio. Questo avviene quando coni tuoi compagni ridi e c’è la gioia di giocare insieme: da noi è così»
Tra i giovani c’è Diawara che ha giocato di più e Rog che si è visto meno: questo è il loro secondo anno, come li vede?
«Bene tutti e due, come vedo molto bene Zielinski. Penso che nel giro di tre-quattro anni formeranno il centro campo italiano più forte: hanno grande qualità e un bel futuro davanti»