Indagine dell’Antimafia sui legami tra ultras e squadre di calcio, come Napoli, Milan e Inter, rivela una sottocorrente di violenza organizzata.
NOTIZIE CALCIO NAPOLI. La festa per lo scudetto del Napoli dopo 33 anni risveglia non solo la gioia dei tifosi ma anche le indagini dell’Antimafia sulla violenza organizzata legata alle società di calcio. Un’indagine che punta i riflettori sulle tifoserie ultras di Napoli, Milan e Inter.
Secondo quanto riporta l’edizione odierna del quotidiano Il Domani, in questa atmosfera di celebrazione, emerge un’ombra oscura: quella di gruppi ultras, impegnati nell’organizzare azioni violente e nel conseguire il controllo territoriale delle curve. Nonostante la consapevolezza delle società e della federazione, lo strapotere di queste frange estreme del tifo continua a influenzare pesantemente le dirigenze delle squadre.
Antimafia indagine sugli Ultras del Napoli, Milan e Inter
Un’immagine emblematica di questa complessa situazione è quella del presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, circondato da leader ultras in un incontro alla ricerca di una riappacificazione. Tra questi, spicca Gennaro Grosso, “Micio“, uno dei capi del gruppo ultra “Masseria”. Quest’ultimo è stato arrestato nell’ultima inchiesta della procura di Napoli, iniziata a ottobre 2022, quando gli ultras del gruppo avevano organizzato la caccia ai tifosi dell’Ajax.
L’Antimafia sta indagando su queste connessioni, con un’attenzione particolare al coinvolgimento delle società calcistiche. Per la prima volta, c’è un tentativo organico di esaminare le relazioni opache tra tifoserie organizzate e dirigenza calcistica.
Da Milano arriva un’altra immagine che desta preoccupazione. Dopo la sconfitta con lo Spezia, i giocatori del Milan sono stati convocati per un confronto sotto la curva. Tra i leader presenti c’era anche Francesco Lucci, condannato a tre anni per estorsione e con un passato penale legato allo stadio.
Inizia il campionato con un’immagine che illustra il potere degli ultras: quelli dell’Inter che hanno obbligato i presenti a lasciare la curva Nord in segno di rispetto per Vittorio Boiocchi, lo “Zio”. Intorno alla figura dello “Zio” ruotava un’intera economia di biglietti, venditori ambulanti e parcheggi.
Soldi e potere, conditi da interferenze mafiose, diventano un capitolo di indagine per l’Antimafia, segnando un punto di svolta nel tentativo di svelare i rapporti oscuri tra tifoserie organizzate e dirigenza calcistica.