FocusIl calcio di una volta

Hitler tifoso dello Schalke 04. La leggenda che ispirò il nazismo

Secondo il Times Adolf Hitler era tifoso dello Schalke 04, ma è davvero così? Analizziamo Il rapporto tra Hitler e il calcio.

Hitler tifoso dello Schalke 04

C’è la reazione utilitaristica che vede la notizia del Times come puro picco di attenzione e curiosità che si declina alla domanda: lo sapete che Hitler era tifoso dello Schalke 04? Dove lo ha detto o lo ha scritto? Qualcuno è stato testimone di questo avvenimento? Proviamo a farci un’idea.

Il rapporto tra Hitler e lo Schalke 04

Fin dalla sua ascesa nel 1933, il partito nazista mise in atto un processo di controllo e di allineamento totale della nazione. Tra i vari aspetti che andò a modificare ci furono anche le varie leghe calcistiche del paese, riorganizzate seguendo la nuova suddivisione amministrativa del territorio. Ma l’esplosione dello Schalke era iniziata ben prima.
Nel 1925 cominciò una scalata verso le serie maggiori, nel 1928 per contenere il numero sempre più cospicuo di tifosi costruì il nuovo stadio Glückauf-Kampfbahn e l’anno dopo si aggiudicò la vittoria della sua lega.

Nel 1932 arrivò in semifinale di Verbandsliga (il primo campionato tedesco strutturato come un torneo tra le vincitrici dei vari campionati interregionali) e nel 1933 perse in finale contro il Fortuna Düsseldorf. Dal 1934 al 1942 vinse 6 campionati tedeschi, alternandosi con il Norimberga, l’Hannover e il Rapid Vienna (che dopo l’Anschluss giocava nel campionato tedesco).


È possibile che Hitler si fosse innamorato della forza di questa squadra?

Quello che sappiamo è che lo Schalke di Szepan e di Kuzorra venne indicato dal partito come l’esempio di una nuova Germania efficiente e dominatrice, soprattutto dopo il triennio di imbattibilità in campionato che durò dal 1935 al 1939, compreso di 924 gol fatti. Tutto sembra rientrare nella possibilità che il Führer avesse preso sotto la sua ala questa squadra.

In realtà diversi fattori sporcano questo quadro

Per esempio il fatto che i due giocatori convocati in Nazionale poi vennero utilizzati pochissimo a causa di forti contrasti con l’allenatore (non godevano di particolari protezioni quindi) e soprattutto che gran parte dei calciatori dello Schalke avesse origini polacche.

E’ più realistico dire quindi che la macchina della propaganda nazista usasse i successi di questa grande squadra per i suoi scopi e che in generale ci tenesse a far funzionare il calcio nazionale (anche durante la guerra) come forma di influenza sulle masse.

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Il rapporto tra Hitler e il calcio

Non avendo ancora trovato una risposta alla mia domanda faccio un ulteriore passo indietro: ma a Hitler piaceva il calcio? Quello che sappiamo è che le sue passioni toccassero il pugilato e le gare di motociclette. Ci ricordiamo poi la presenza alle Olimpiadi di Berlino del ‘36 con la partecipazione istituzionale e spettacolare allo svolgersi di molte discipline, dall’atletica all’hockey su prato. Solo un evento pare abbia profondamente infastidito il cancelliere del Reich: il 7 agosto 1936 la Germania si gioca i quarti di finale contro la Norvegia. Lo sport è il calcio. Questa è la prima e ultima partita di pallone alla quale abbia mai assistito Hitler. Al suo fianco c’erano Goebbels, Göring e Hess.

All’ottavo minuto la Norvegia segna il primo gol e il Führer comincia a spazientirsi, caricandosi di tensione fino al raddoppio scandinavo al minuto 83, dove sbotta, rosso in viso, e lascia lo stadio.

Durante quelle Olimpiadi la Germania sbancò il medagliere, non entrando sul podio solo in tre discipline: il polo, il basket e il calcio.

Hitler non era un tifoso dello Schalke 04

A questo punto credo che si possa azzardare una risposta: Hitler non era un tifoso dello Schalke 04. Questa “leggenda” è fondata su una semplice associazione di idee che collega le numerose vittorie della squadra al periodo storico in cui sono state effettuate. Come ha risposto il responsabile della comunicazione del club in una lettera al giornale inglese, è come dire che Margaret Thatcher fosse tifosa del Liverpool, eppure nella lista non appare.

Detto questo, il nome di un solo tifoso avrebbe potuto rovinare la passione di migliaia di persone? L’eventuale scelta di un’unica personalità, seppure con fini strumentali, avrebbe potuto macchiare un club per sempre? Come ha detto qualcuno: “È la logica: le esigenze di molti contano più di quelle dei pochi, o di uno”.

Fonte: l’ultimouomo.it

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