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Gavillucci dalla A agli allievi. Sospese una gara per i cori contro Napoli. L’Aia lo declassa.

Gavillucci arbitra gli allievi. L’arbitro di Latina declassato dall’Aia dopo aver sospeso Sampdoria-Napoli per i cori razzisti contro i Napoletani.

Gavillucci

Claudio Gavillucci di Latina, l’arbitro che sospese Sampdoria-Napoli a causa dei cori razzisti contro la città di Napoli e i Napoletani sta vivendo una storia che ha del paradossale. Gavillucci, in pochi mesi è passato dalla serie A agli allievi, declassato dall’Associazione Italiana Arbitri.

Sampdoria-Napoli e i cori razzisti contro i napoletani

Gavillucci è passato alla storia per essere il primo arbitro ad aver sospeso una gara a causa dei cori.  Era il 13 maggio e a Marassi si giocava Sampdoria-Napoli, tra la fine del primo tempo e l’inizio del secondo i tifosi Doriani urlarono cori razzisti contro la città di Napoli e i Napoletani, facendo imbufalire Maurizio Sarri. L’arbitro Gavillucci sospese la gara per 5 lunghissimi minuti, nei quali anche il presidente Ferrero scese in campo per calmare gli animi dei tifosi della Samp. Per la cronaca la gara finì 2 a 0 in favore degli azzurri.

Gavillucci arbitra gli allievi

Da quel momento in poi per Gavillucci inizia il calvario. Le reti nazionali si dividono sulla sospensione della gara, molti opinionisti, definirono i cori come semplici sfottò, Vesuvio lavali, Napoli colera….etc. Il 30 giugno arriva la decisione dell’Aia, Gavillucci bocciato, non potrà più arbitrare in serie A. Da quel momento ha inizio una battaglia legale nella quale l’arbitro si trova solo, dimenticato da tutti, sparisce il suo nome dalle cronache, dalle tv e dal web. 5 mesi dopo, 13 ottobre, Gavillucci arbitra gli allievi regionali, nella gara tra Vis Sezze e Tor De’ Cenci. Per la cronaca: Orsato e Banti sono stati promossi a pieni voti.

Razzismo contro Napoli

Quella del razzismo contro Napoli e i napoletani è una situazione che sta prendendo dei connotati molto pericolosi. La chiusura della curva sud della Juve poteva fungere da monito, ma la società bianconera ha deciso di fare ricorso, in barba ad ogni forma di rispetto, vedendosi raddoppiata la pena. Ma il paradosso più grande è quello che la Juventus ha una partnership con l’UNESCO per la lotta contro il razzismo e la discriminazione.

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Forgione contro la Juventus

Il razzismo è il caposaldo della battaglia che lo scrittore Angelo Forgione sta portando avanti con l’UNESCO.

Se non si intende arrestare i cori contro Napoli, che almeno non si faccia paladino della battaglia contro i razzismi chi non lo è, spiega il meridionalista dalla sua pagina Facebook, cori che si ripetono continuamente un po’ in tutta l’Italia ma più ampiamente nell’impianto sportivo del club torinese, durante ogni partita, non solo quando è in campo il Napoli.

I cori invocano tragiche eruzioni del Vesuvio e l’uso del sapone da parte del popolo napoletano, definito “coleroso”, mentre invece ha insegnato l’igiene personale all’Italia e anche oltre, come ci testimonia Miguel de Cervantes con la citazione del “pregiato sapone di Napoli” nel suo Don Chisciotte”.

La petizione

Angelo Forgione sta portando avanti una petizione, che potete firmare tutti, contro la partnership della Juventus con L’unesco: “ E’ possibile che voi dell’UNESCO non vi siete resi conto che un club vostro partner nella lotta al razzismo non contrasta il razzismo dei suoi tifosi verso altri italiani e piuttosto prova a nasconderlo. Questo club, Vostro partner nella lotta al razzismo, ha presentato ricorso contro una sanzione per razzismo e l’ha perso malamente….”. Intanto chi come Gavillucci fa la cosa giusta perde…

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