La Juve vince tra i sospetti, troppe decisioni opache, tutte per pura coincidenza favorevoli alla Juventus. I bianconeri si inchinano al Napoli.
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La Juve vince tra i sospetti. Da qualche anno gli scudetti sono fondati sui dubbi. Nella foschia di troppe decisioni opache, tutte per pura coincidenza favorevoli alla Juve.
Fa chiarezza sull’intervento di Meret in uscita su Ronaldo solo la regia di Sky al minuto 35, scrive Repubblica, quando ristretta nell’occhio di bue inserito dalla stazione di testa l’immagine non conferma il fallo di Meret, che infila la gamba destra tra quelle di Ronaldo a palla già persa. La scarpina rossa del portiere sfiora, non colpisce, la tibia sinistra del campione portoghese.
Fosse stata colpita, la gamba avrebbe avuto un attimo, un minimo di reazione, una scossa. Questo appare dopo 10 minuti. Ma dopo 10 secondi, per una decisione così grave e delicata, sono eccessivi due arbitri: Rocchi in campo non ha dubbi, gli basta un cenno che arriva forse in cuffia; ma sembra una imperdonabile omissione anche quella dell’arbitro in sala Var.
È Irrati, manco a dirlo. Ricorderete la macchia del 3 aprile 2016, partita Udinese-Napoli, con Higuain in virulenta reazione contro l’arbitro ieri indifferente o sonnolento al punto da non fermare l’attenzione sua e di Rocchi nel rivede l’azione.
Se la Juve si lamenta di giocare in un campionato poco allenante, ne ha trovata una qui, è stata schiacciata per tutta la ripresa in una imbarazzante esibizione di subalternità al Napoli.
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Il ventesimo palo di una stagione non felice lo colpisce Insigne, che spreca il rigore del pareggio. È un errore. Le tensioni del momento non giustificano il palo né il finale concitato di Rocchi, due rossi e sette gialli, una partita la sua compromessa dall’eccessiva, imperdonabile sicurezza .