400 MILIONI DI DEBITI: la AS Roma sta per fallire | I Friedkin non possono fare più nulla

Friedkin

Friedkin - fonte Facebook - napolipiu.com

La Roma sta vivendo un periodo molto positivo in campo, ma non si può dire lo stesso al di fuori del rettangolo di gioco.

Il senior advisor Claudio Ranieri ha ribadito l’importanza di mantenere i conti in regola: “Dovremo stare in regola con i conti. Vediamo come va il campionato e che percorso faremo in Europa League. Poi al limite ci sarà da vendere qualcuno, perché non possiamo permetterci di prendere il cartellino rosso. Se benauguratamente arrivassimo in Champions, con il cartellino rosso non la potremmo disputare”. Le parole di Ranieri sottolineano un’altra stagione di sacrifici economici per la Roma, costretta a rispettare il settlement agreement firmato nel 2022 con l’Uefa, dopo precedenti violazioni finanziarie.

L’accordo prevede che entro la stagione 2026-27 la perdita aggregata della Roma non superi i 60 milioni, calcolando i bilanci al 30 giugno 2024, 2025 e 2026. Non si tratta di parsimonia della proprietà: Friedkin ha investito oltre un miliardo nei primi cinque anni, ma questi fondi non vengono considerati ai fini della “football earning rule”. La regola Uefa valuta solo i ricavi e i costi operativi della società, escludendo investimenti per infrastrutture, settore giovanile, squadra femminile e progetti sociali.

Negli ultimi anni la Roma ha ridotto progressivamente le perdite: da -219 milioni nel 2021-22 a -81 nel 2023-24. Considerando le rettifiche Uefa, il rosso 2023-24 si attesta intorno a -60 milioni, mentre per il 2024-25 le stime portano la perdita a circa -10/-15 milioni. L’obiettivo per il 2025-26 sarà quindi avvicinarsi al pareggio di bilancio, compensando le spese extra e i ricavi mancanti.

Per raggiungere il traguardo, la Roma dovrà fare affidamento su cessioni strategiche, risparmi nei costi operativi, nuovi sponsor e risultati sportivi migliori rispetto alla scorsa stagione. Il player trading rimane fondamentale, con Koné e Ndicka tra i possibili partenti, mentre le performance in campionato e in Europa League possono generare ricavi aggiuntivi utili a rispettare il limite Uefa.

I problemi economici della Roma

Secondo Tommaso Masi, esperto di finanza e content creator, la Roma ha una struttura dei costi fortemente sbilanciata rispetto ai ricavi: “La Roma genera circa 244 milioni di ricavi totali, che possono salire a 300 milioni includendo il ticketing. Il problema sono gli stipendi, molto elevati, che nel vecchio bilancio erano di 202 milioni, e i costi per trasferte, gestione strutture e agenti dei giocatori. Poi ci sono gli interessi sul debito: 17 milioni spesi nel 2024, rispetto ai 28 dell’anno precedente”.

Il club ha due grandi debiti: 175 milioni sotto forma di obbligazioni con interessi al 6% e 300 milioni verso i soci. “Il primo richiede rimborsi o nuovo indebitamento, il secondo può essere convertito in capitale, ma non basta a compensare il patrimonio netto negativo, che è di -407 milioni”, spiega Masi. La sproporzione tra debiti e patrimonio netto è gigantesca, creando una situazione finanziaria molto fragile.

Pallone Serie A – fonte LaPresse – Napolipiu

Rischio fallimento e patrimonio negativo

Masi sottolinea a TMW: “Una società ben patrimonializzata ha un equilibrio tra patrimonio netto e debiti. La Roma ha un debito totale di 636 milioni, mentre il patrimonio netto dovrebbe essere almeno 300-400 milioni. Le perdite annuali accumulano il deficit e, se protratte, il rischio di fallimento aumenta”. L’aumento di capitale deliberato dalla società, inizialmente previsto per 500 milioni entro il 2024, è stato posticipato e integrato da un bonus di 130 milioni, ma continua a slittare.

L’esperto conclude: “Un nuovo socio potrebbe aiutare solo se ha disponibilità economiche elevate e un approccio non esclusivamente redditizio. Tuttavia, chi entra nel calcio oggi cerca profitti e difficilmente riuscirebbe a ripianare tutti i debiti senza una ristrutturazione dei costi e un equilibrio più sano tra ricavi e spese”.