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2007-2017, dieci anni tinti d’azzurro per capitan Marek

Il Napoli, nella figura di Pierpaolo Marino, lo corteggiava da tempo. Di lui si parlava già un gran bene. A Brescia aveva lasciato il segno come giovane grande promessa del calcio europeo. Undici gol in sessantacinque presenze e l’intelligenza tattica di cui è dotato, fece innamorare l’allora d.g. del Napoli. Gli azzurri si affacciavano per la prima volta in Serie A dopo la parentesi del fallimento. Due anni di C, uno di B, fino alla massima serie. Era giunto il momento di rinascere dalle giovani e grandi leve, così come rinasceva quel Napoli. Questa politica diede vita agli acquisti di Lavezzi, Gargano e appunto, Marek Hamsik. Cinque milioni e mezzo di euro pagati al Brescia del patron Corioni. Da quel giorno di dieci anni fa ad oggi, nulla è cambiato. Marek Hamsik è sempre lì con l’azzurro del Napoli, ormai è diventato una sua seconda pelle.

Prima Reja, poi la breve parentesi Donadoni, con Mazzarri, Benitez e Sarri. Cinque tecnici nel corso della carriera napoletana di Marek Hamsik. Tutti, senza alcuna distinzione, hanno visto nello slovacco delle capacità uniche tanto da ritenerlo punto fermo dell’undici azzurro. Numeri da capogiro per l’attuale capitano del Napoli, giusto per elencarne qualcuno diciamo che sono impressionanti il numero delle presenze, ben 452 (nella stagione più ‘povera’ ne ha totalizzate 39), mentre 113 sono il numero delle reti segnate (quest’anno ne ha messe a segno 15, suo record personale), 93 gol in campionato, 5 in Coppa Italia e 15 in Europa (di cui 5 in Champions). Numeri impressionanti anche quello degli assist, ben 107.

Il Napoli e i napoletani sempre nel cuore. Sono capitate situazioni poco piacevoli, che hanno alimentato polemiche facendo ipotizzare qualche clamoroso addio, ma Hamsik ha scelto Napoli a prescindere da tutto. Oggi veste i gradi di capitano, ed ha all’attivo in maglia azzurra due coppe italia e una supercoppa italiana. Il sogno scudetto è sempre attuale. Spesso ci è andato vicino, ma non si è mai concretizzato. Lui ha fatto una promessa a se stesso e alla piazza azzurra, di voler regalare un sogno prima ai tifosi e poi a se stesso. Il sogno tricolore. Sarà la stagione buona per esaudire questo desiderio in comune? La parola passa prima alla società, e poi al campo. Hamsik lo merita così come lo merita la tifoseria.

La prossima stagione sempre allo stesso posto, con la stessa maglia, il numero 17 sulle spalle e i gradi di capitano che indosserà ancora una volta. Hamsik è la bandiera che tanti altri suoi colleghi dovrebbero prendere esempio, giusto per rendere il calcio uno sport più di cuore che di portafoglio. Ha allontanato Raiola, che molto probabilmente gli avrebbe garantito qualche soldo in più e forse qualche trofeo in bacheca più sostanzioso. Ma Napoli per Marek è una missione da portare avanti. Vincere qui è bello più che dalle altre parti. E Hamsik questo lo sa.

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