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Tra Napoli e Juve, trionfa il San Paolo

Grande coreografia al San Paolo. Il pubblico di Napoli vince ancora. La macchina del fango resta all’asciutto

Napoli-Juventus 1-1. Un punto per parte. Bicchiere mezzo pieno per chi vede la Juve una corazzata, mezzo vuoto per chi invece ha visto, e bene, cosa è stato il Napoli ieri sera, o cosa non è stata la Juve o ancora, cosa non è stata la Juve grazie a ciò che è stato il Napoli. Insomma, grandi giri di parole, i numeri veri depositari della verità raccontano di una rete per parte, e di un dominio napoletano. La gara non ha dato un vincitore, mercoledì ci sarà una nuova sfida. Una nuova battaglia. E chissà se il Napoli non potrà levarsi uno sfizio, tutto sommato gustoso.

San Paolo in festa. Cinquantatremila spettatori a Fuorigrotta a dare spettacolo e a prendere di mira il numero nove juventino. E lo stesso sarà pure per la sfida di Coppa Italia. Napoli-Juventus ha decretato sicuramente un vincitore: il pubblico del San Paolo. I media nazionali hanno creato un’attesa spasmodica già da qualche settimana. Parlando di Napoli e dell’accoglienza a Higuain. Edizioni speciali ovunque, immagini ‘esclusive’ all’esterno del San Paolo, e la Juve che arriva a Napoli con una scorta, che pure Sua Santità si è posto qualche domanda in merito.

Smobilitata una questura o forse due. Camioncini, volanti, forze dell’ordine in tenuta anti sommossa, con armi rivolte verso il cielo, come solo in Iraq in tempi poco rosei si vede. Juve che arriva in Hotel scortata manco fosse il Papa in terra religiosamente nemica, e lo stesso sarà per il tragitto che la porta al San Paolo, che per l’occasione la si farà entrare da un’altra parte dello stadio, il tutto ripreso da telecamere e televisioni, come se non si aspettasse altro per lo scoop, ma che invece riprendono, e bene, un palo centrato in pieno dall’autobus su cui viaggia la squadra bianconera. Grande delusione per gli organi di stampa. Il popolo napoletano, pur essendo costretto al sequestro di sciarpe anti juventine, accoglie il Napoli con bandiere e cori, e la Juve con diffidenza prima, e fischi poi.

Un San Paolo immenso, mai stanco di incitare, spingere e fischiare in maniera assordante quando il pallone termina tra i piedi di Higuain in primis, e tutta la Juve in secundis. Un San Paolo che fa brivido pure agli infiltrati, che ne guadagnano in lezioni di vita quando i loro occhi leggono striscioni del tipo “Non c’è cosa più bella che sostenere i colori della propria terra”. Una lezione di stile, un tributo alle proprie radici, che regalano ai ‘traditori’, quelli veri (altro che Higuain), un esame di coscienza, uno sconforto d’animo. Napoli-Juve è questo. Altro che kalashnikov e bombe a mano. Napoli-Juve è spettacolo. Offre il San Paolo. Macchina del fango: stai muta!

 

 

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