Cultura NapoletanaTutto Napoli

Terroni. Il dispregiativo contro meridionali. Ecco come è nato

Terroni, il dispregiativo contro i meridionali è nato dall’appartenenza al suolo agricolo e ballerino per i sisma. Ma quei campi hanno nutrito il Paese.

[better-ads type=”banner” banner=”105133″ campaign=”none” count=”2″ columns=”1″ orderby=”rand” order=”ASC” align=”center” show-caption=”1″][/better-ads]

Quello di terrone è il più classico degli epiteti dispregiativi utilizzato verso i napoletani e i meridionali. Il termine è utilizzato dai settentrionali per indicare genericamente gli abitanti della bassa Italia, da Roma in giù.

TERRONI

I terroni sono legati al mondo agricolo inteso come configurazione collettiva di persone rozze, villani, cafoni, sporche di terra nonché fannulloni.

Lo storico e linguista Bruno Migliorini nel saggio Parole e Storia suggeriva, al contrario, che l’origine dell’epiteto si riferisse agli abitanti delle «terre Ballerine» cioè quei territori frequentemente martoriati dai terremoti.

Il Grande Dizionario della Lingua Italiana indica delle etimologie complesse: «come frutto di incrocio fa terre[moto] e [meridi]one; quindi un: «mangiatore di terra», «persona dal colore scuro della pelle, simile alla terra»; o, di nuovo, come «originario di terre soggette a terremoti» (terre matte, terre ballerine)».

LA TERRA DEI TERRONI

I terroni sarebbero esponenti di una popolazione che vive in una condizione di inferiorità sociale e culturale, contrapposta ad una popolazione (quella settentrionale) operosa e civile .

La terra dei terroni,  è stata il serbatoio di prodotti agricoli che hanno nutrito generazioni di italiani contribuendo significativamente al Pil nazionale. Basti ricordare che la piemontese Cirio ha basato il proprio successo sugli stabilimenti di lavorazione del pomodoro aperti, dopo l’unità d’Italia, nella periferia orientale di Napoli e a Pontecagnano.

DISPREGIATIVO CONTRO I MERIDIONALI

L’uso del termine terrone è un dispregiativo contro meridionali e un disprezzo per il mondo contadino nel suo insieme, quel «mondo magico» e il suo patrimonio musicale divenuti oggi, soprattutto nella Puglia salentina.

La parola terrone, di recente, ha avuto una sorta di rivalutazione identitaria. È diventata una rivendicazione di orgoglio e appartenenza al meridione.

POTREBBE INTERESSARTI: Il re di Napoli. La grande storia del pomodoro da Napoli alla conquista del mondo.