De Napoli: “Il Napoli c’è. Mi rivedo in McTominay, Di Lorenzo è il capitano perfetto”

Da Rambo De Napoli a Nonno Nando. Da gladiatore del centrocampo azzurro a uomo di famiglia, immerso nella quiete della sua Chiusano di San Domenico, in Irpinia, dove tutto è cominciato. Oggi Fernando De Napoli, 61 anni compiuti il 15 marzo, vive una vita semplice, lontano dal calcio, circondato dagli affetti e da sua nipotina Matilde. Ma il calcio, ovviamente, lo segue ancora. E Napoli-Milan, la “sua” partita, non poteva certo passare inosservata.
Intervistato da Il Mattino, De Napoli ha parlato della sfida del Maradona, della corsa scudetto, del suo Napoli e di quello attuale, tracciando paralleli, ricordi e analisi sempre lucide.
«Napoli-Milan è sempre una sfida speciale»
Stasera si gioca Napoli-Milan. Che partita sarà?
«Una gara molto bella. È sempre stata una grande sfida, sentita dai tifosi. E poi giocarla al Maradona la rende ancora più affascinante».
Chi parte favorito tra un Napoli in lotta per lo scudetto e un Milan che cerca l’Europa?
«Tifo ovviamente per il Napoli, ma attenzione al Milan: è arrabbiato, ha le ultime cartucce per salvare la stagione. Conte però saprà farsi trovare pronto».
«Conte come Bianchi e Bigon. A Napoli ha capito tutto subito»
Conte è davvero il valore aggiunto di questo Napoli?
«Sì, come lo erano Bianchi e Bigon ai miei tempi. Sa fare gruppo e creare spogliatoio, ma è anche un grande tattico. Se è pagato tanto, un motivo c’è. La cosa più importante è che ha capito Napoli e il suo ambiente. Non è da tutti. Ai miei tempi si diceva: “A Napoli devi saperci stare”. Oggi accendo la TV e vedo dieci emittenti che parlano solo di calcio e di azzurri. Pazzesco».
«Il ricordo più brutto? Il 1° maggio ’88. Spero oggi si scriva un’altra storia»
Il Milan non perde al Maradona da 7 anni. Inevitabile pensare alla sfida scudetto del 1° maggio 1988…
«Il ricordo più brutto della mia carriera, insieme al Mondiale perso nel ’90. Una delusione enorme. Facemmo una figuraccia. Spero che oggi gli azzurri tornino alla vittoria: Conte li caricherà al massimo, come sapeva fare Diego. A volte grinta ed entusiasmo contano più della tattica».
«Meglio inseguire o guidare? Stare davanti è sempre meglio»
Nove finali per il Napoli. È più difficile inseguire o mantenere il primato?
«Meglio stare avanti. Il Napoli ha un vantaggio: non ha le coppe e può approfittare di un eventuale calo dell’Inter. I viaggi, le energie spese in Champions si fanno sentire. Non auguro infortuni, ma una flessione è possibile. In ogni caso, Inzaghi ha una rosa ampia e lotterà fino alla fine».
«Tornare a cantare nello spogliatoio “Oi vita, oi vita mia”: che emozione»
Quanto conta il Maradona sold out per la decima volta consecutiva?
«Tantissimo. “’O surdato ’nnammurato” ti faceva venire i brividi. E quando poi cantavamo “Oi vita mia” nello spogliatoio… era da pelle d’oca. Gli avversari sentivano tutto: dicevano di no, ma si vedeva. Quando eravamo avanti di tre gol, speravano finisse presto per evitare l’imbarcata».
«McTominay come Bagni. Di Lorenzo? Il capitano perfetto»
C’è un giocatore di oggi che le ricorda il “vecchio” De Napoli?
«Non proprio. Però McTominay mi ricorda Bagni, che si spingeva spesso in avanti per fare gol. Io e Romano gli coprivamo le spalle (ride). Il centrocampo del Napoli è una diga: Lobotka, Anguissa e McT dominano».
Chi l’ha impressionata di più?
«La difesa nel suo insieme: solida, ben messa. Ma su tutti Di Lorenzo: serio, equilibrato, concreto. Il prototipo del capitano perfetto».
E all’Inter chi toglierebbe?
«Senza dubbio Barella. È fondamentale per loro».
«La rosa ora è al completo. È il momento giusto per crederci davvero»
Come si affronta questo rush finale?
«Serviva svuotare l’infermeria e il Napoli ci è riuscito. Ora bisogna valutare se tutti sono pronti fisicamente. Ma avere la rosa completa è già un gran vantaggio. Lukaku e McTominay, anche con le nazionali, hanno dimostrato di crederci. E questo è lo spirito giusto. Le condizioni per farcela ci sono tutte».
«Scudetto: Inter e Napoli 40%, Atalanta outsider»
Corsa a due o vede anche l’Atalanta in gioco?
«Inter e Napoli favorite al 40% ciascuna. L’Atalanta, anche se ha perso qualcosa, mi preoccupa sempre: le do un 20%».
Si aspettava il Napoli secondo a questo punto della stagione?
«Senza coppe sì, ma solo per la zona Champions. Invece, grazie anche ai passi falsi delle rivali, è lì a giocarsi lo scudetto. Hanno lavorato bene, la società ha costruito una gran bella squadra».