Donadoni: “Napoli con più identità. Lukaku e Raspadori, coppia perfetta. Ma occhio a Leao: se ha spazio, è imprendibile”

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Il cuore è rossonero, ma a Napoli ha lasciato un pezzo di sé. Roberto Donadoni, ex commissario tecnico della Nazionale ed ex allenatore degli azzurri, ha parlato a La Gazzetta dello Sport in vista della super sfida di stasera al Maradona tra Napoli e Milan. Una gara da dentro o fuori, sia per lo scudetto che per le speranze Champions. Per Donadoni, Conte parte avanti, ma occhio al Milan, che ha tutto da guadagnare.

«Il Napoli ha più identità e filosofia di gioco».
Che tipo di partita si aspetta tatticamente?
«Difficile inventarsi qualcosa di nuovo, le squadre si conoscono bene. Mi sembra evidente che il Napoli abbia un’identità e una filosofia di gioco maggiormente definite. Punterà su aggressività e pressione per togliere tempo e spazio al Milan, che sotto attacco ha mostrato qualche difficoltà. Spero che il Milan sappia rispondere e che la pressione del Napoli offra a Conceição la possibilità di colpire in contropiede».

«Lukaku è il punto di riferimento. Raspadori ne sfrutta i varchi».
Lukaku può essere ancora una volta decisivo?
«Assolutamente sì. È il riferimento offensivo della manovra azzurra: sa tenere palla, fa salire la squadra, apre spazi. Raspadori lo sfrutta benissimo, si muove negli spazi che lui crea. L’ex Sassuolo sta facendo bene e rappresenta un bel pericolo per le difese avversarie».

Anche McTominay può fare male?
«Ha forza fisica, personalità e quando si inserisce diventa molto pericoloso. Può creare problemi a chiunque».

«Leao va limitato subito. Se ha spazio, è devastante».
Conceição riflette su Leao. Cosa ne pensa?
«Se riceve palla nello spazio, è devastante. Conte cercherà di non farlo girare, lo pressa o lo raddoppia. Se invece riceve spalle alla porta, è meno incisivo. È un giocatore che va gestito bene».

«Pulisic e Reijnders sono indispensabili. Non solo per qualità».
Pulisic e Reijnders sempre titolari, anche dopo le nazionali. Giusto così?
«Sì. Sono fondamentali per gli equilibri della squadra e spesso determinano il risultato con assist e gol. Ma la loro forza è anche nella fase difensiva: corrono tanto, si sacrificano. Sono perfettamente dentro ai meccanismi del Milan».

«Gimenez sente il peso della maglia. Ma ci sta: è giovane».
Cinque partite senza segnare per Gimenez. Si deve preoccupare?
«È normale, soprattutto in un nuovo campionato. L’inizio è stato buono, poi arriva il momento in cui devi adattarti. Il Milan ha avuto difficoltà dopo l’eliminazione dalla Champions. Gimenez sente la pressione e il peso della maglia. È giovane, ci sta».

«Il Napoli può ancora crederci. E anche arrivare secondo sarebbe un grande risultato».
Una sola vittoria nelle ultime sette per il Napoli. È una frenata decisiva?
«Ha tre punti di ritardo dall’Inter e nove giornate davanti. Può lottare. Alcuni passi falsi mi hanno sorpreso, ma la stagione è lunga. Conte ha un vantaggio: può concentrarsi solo sul campionato, mentre Inzaghi ha anche Champions e Coppa Italia».

Ha senso credere ancora nello scudetto?
«Sì. E anche se dovesse arrivare secondo, sarebbe una stagione positiva. Considerando che lo scorso anno è arrivato decimo, lottare per il titolo e tornare in Champions sarebbe già un ottimo risultato. Significherebbe che la strada è giusta e che Conte ha fatto un buon lavoro».

«Il Milan ha ancora chance per il quarto posto. Ma servono punti subito».
Dopo i successi di Bologna e Juve, il quarto posto resta alla portata?
«Sì, ma serve una striscia di vittorie. Lo scontro diretto al Maradona sarà rivelatore. Una vittoria darebbe fiducia, ma se le altre continuano a correre, sarà dura».

Le scelte di Conceição saranno condizionate dal derby di Coppa Italia?
«Non credo. In questo momento della stagione, con questa classifica, non si possono fare troppi calcoli. Il Milan deve pensare solo al campionato. Al derby penserà da domani».