De Laurentiis: “Napoli sia moderna, basta con gli spaghetti e la pistola. Pronto a lasciare il Maradona se non cambia nulla”

Aurelio De Laurentiis non usa mezzi termini. Ospite all’evento organizzato da Fratelli d’Italia a Napoli, il presidente azzurro ha colto l’occasione per lanciare un appello chiaro: serve una visione nuova, moderna, concreta per il futuro del calcio partenopeo. E non ha escluso, con rammarico, la possibilità di lasciare lo Stadio Maradona.
“Quando sono arrivato – ha esordito – in Germania rappresentavano Napoli con un piatto di spaghetti e una pistola. Abbiamo lavorato duramente per restituire prestigio a questa città. Il Comune, in passato, non ha potuto aiutarci per via della situazione debitoria, ma con l’arrivo di Manfredi qualcosa è migliorato. Ci sono segnali positivi, ma non posso chiedere al sindaco di investire nello stadio quando ci sono priorità più urgenti per la città”.
Il numero uno del Napoli ha poi rivendicato il modello gestionale del club: “Abbiamo investito oltre 1 miliardo e 200 milioni per costruire una squadra competitiva, mantenendo i conti in ordine. In Italia ci riescono in pochi, in Europa solo in Inghilterra. Eppure gestiamo lo stadio solo nei giorni delle partite, e nonostante questo lo valorizziamo”.
Uno dei nodi centrali è il futuro impianto del club: “Mi dispiacerebbe lasciare il Maradona, ma bisogna essere realisti. Lo stadio è del 1959, stravolto nel 1990. Servono verifiche tecniche: se volessimo avvicinare gli spalti al campo, perderemmo 18mila posti per settore ogni anno. Inoltre, si è già verificato un crollo sotto la curva due anni fa. Ho incaricato il professor Cosenza di fare le dovute valutazioni strutturali”.
E aggiunge: “Manfredi ha parlato di riaprire il terzo anello, ma io ci vedevo spazi per aziende e rappresentanze. Lo stadio moderno deve avere aree business, servizi, spazi commerciali. Non posso costruire 10mila parcheggi, ma abbiamo la metro. Però il vero problema è che non mi lasciano fare il centro commerciale nemmeno al Centro Direzionale. L’ho chiesto sette mesi fa, mi è stato negato”.
Nel frattempo, De Laurentiis cerca nuovi spazi per un centro sportivo all’altezza: “Tra un anno dovrò lasciare Castel Volturno. Da due anni cerco un’area adatta per costruire 10 campi e 7.500 metri quadri di strutture. Voglio che i ragazzi possano raggiungere il centro anche dopo la scuola. E il calcio femminile merita più attenzione: serve uno sviluppo vero”.
Infine, un messaggio al governo: “Chiederei alla Meloni di occuparsi del calcio. C’è una legge per costruire stadi con supporti finanziari, ma le soprintendenze bloccano tutto. Lo sport non è il loro ambito. Serve un intervento diretto del Governo. Ad Abodi ho detto: basta verifiche inutili per Euro 2032. Napoli non sarà pronta entro un anno. Se non completiamo i lavori entro il 2029, meglio scegliere un’altra città”.