Il Mattino: “Napoli-Bologna, la finale giusta: Conte contro Italiano per la Supercoppa”

Italiano perde 3-0 col Napoli e vede un'altra partita: "risultato bugiardo"

È la finale che doveva essere, quella “giusta”, come l’ha definita Cristian Chivu. Napoli e Bologna, campioni d’Italia e vincitori della Coppa Italia, si contenderanno la Supercoppa domani sera a Riyad. Una sfida che, in un calcio sempre più dominato dal business, restituisce per una volta centralità al merito sportivo. A sottolinearlo è Francesco De Luca sulle pagine de Il Mattino di Napoli, raccontando il senso profondo di un evento che va oltre il trofeo.

Il Napoli del quarto scudetto contro il Bologna tornato a vincere un titolo dopo oltre mezzo secolo. Antonio Conte contro Vincenzo Italiano. Gli stessi protagonisti di quel 9 novembre al Dall’Ara, giornata spartiacque della stagione azzurra. Una sconfitta pesante, seguita da uno sfogo durissimo di Conte – «io non accompagno il morto» – che avrebbe potuto incrinare il rapporto con la squadra. Invece, come ricorda Francesco De Luca su Il Mattino di Napoli, fu proprio da lì che nacque la rinascita.

È anche la sfida tra due allenatori del Sud: Conte, pugliese, e Italiano, siciliano di nascita (anche se cresciuto in Germania). A Riyad hanno eliminato Inter e Milan, certificando un cambio negli equilibri del calcio italiano. Non a caso il Napoli ha vinto due scudetti nelle ultime tre stagioni. Dopo il deludente decimo posto, De Laurentiis ha scelto di affidarsi a Conte, ma tra i candidati alla panchina c’era anche Italiano, già sondato nel 2021 prima dell’arrivo di Spalletti. Un legame mai nascosto, come ricorda ancora Francesco De Luca de Il Mattino di Napoli.

Il presidente azzurro non ha mai nascosto la sua stima per Italiano, nata ai tempi dello Spezia e rafforzata negli anni. «È un grande allenatore e il Bologna è una grande squadra», aveva detto De Laurentiis a dicembre. Numeri alla mano, il bilancio tra Italiano e il Napoli è in equilibrio: 14 confronti, con 5 vittorie, 6 sconfitte e 3 pareggi per il tecnico rossoblù.

Per Italiano sarà la quinta finale in quattro anni. Tre perse con la Fiorentina, una vinta – memorabile – in Coppa Italia contro il Milan all’Olimpico, regalando al popolo rossoblù una notte storica. Per Conte, invece, la Supercoppa è un terreno familiare: l’ha già vinta cinque volte, da giocatore e da allenatore, con la Juventus. Al primo anno sulla panchina del Napoli, lo scudetto non era affatto scontato, anche alla luce della cessione a gennaio di Kvaratskhelia, poi protagonista assoluto al Psg. Lo sottolinea Francesco De Luca su Il Mattino di Napoli.

«Abbiamo meritato di essere qui», ha detto Conte a Riyad, dove contro il Milan ha ritrovato il suo Napoli: organizzato, solido mentalmente e fisicamente, feroce su ogni pallone. Caratteristiche condivise anche dal Bologna, capace di eliminare l’Inter ai rigori dopo una semifinale giocata con grande maturità, decisa dal colpo di Immobile, altro uomo che sa come si vince una Supercoppa.

In palio non c’è solo il trofeo, ma anche un assegno da 11 milioni di euro messo a disposizione dal Fondo Pif per il club vincitore. In una finale non esistono favoriti, lo ribadiranno Conte e Italiano in conferenza stampa. Ma il Napoli può contare su un piccolo vantaggio: un giorno in più di riposo rispetto al Bologna. L’assetto visto contro il Milan sembra quello giusto, con alternative importanti in panchina e Lukaku, tornato a Riyad, per ora nel ruolo di leader silenzioso. Un Big Rom che, come nota Francesco De Luca su Il Mattino di Napoli, ha imparato molto da Conte.