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Buon compleanno Toto’. Auguri al principe della risata

Buon compleanno Toto’. Il 15 febbraio 1898 al quartiere Sanità a Napoli nasceva Antonio De Curtis, in arte Totò il principe della risata.

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Compleanno Toto’

NAPOLI. Buon compleanno Totò. Mai nessuno ha mai pronunciato questa frase tranne grandi personaggi come Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Eduardo De Filippo e alla fine Nino Taranto. Toto’ era per tutti Principe, sua altezza reale di Bisanzio e guai a non chiamarlo così.

Il ragazzino della Sanità che diventa principe, la favola napoletana, che prende forma, assume le fattezze antropomorfe, con la mascella storta  e il carisma reale.

Toto’ tanti auguri, oggi e’ il tuo compleanno, sei nato 15 febbraio 1898 e non sei mai morto.

Spigare Totò? “nun s’ po fà “, troppo complesso l’uomo, troppo grande l’attore, mi affiderò’ alla penna di Gaetano Brunetti.

 Buon compleanno Toto’. Auguri al principe della risata

Un giorno come questo nacque Totò, il Virgilio del ‘900 nato alla Sanità

Un giorno all’improvviso, nel febbraio del 1898, a Santa Maria Antesaecula nacque Totò, genio indiscusso e idolo incontrastato dei Napoletani. Una di quelle divinità pagane canonizzate da questa città, la cui figura ha marchiato a fuoco intere generazioni.

Antonio De Curtis non è stato un genio sregolato, anzi, la sua sensibilità ha lasciato un vuoto incolmabile nelle pieghe di una umanità che si attacca al materialismo, alle cose inutili, aride di sentimento e originalità.

L’opera umana del Principe della risata oltre a quella artistica, culturale  e professionale è tangibile nella quotidianità scapestrata di questa Città. Sarebbe relativo e risulterebbe quasi opportunistico e retorico descriverne oltre modo.

Nel giorno del suo compleanno non ci resta che ricordarlo, magari guardando un suo film, leggendo una sua poesia, mettendo in pratica il suo testamento emotivo/sentimentale.

In questo mondo di caporali ha portato tanti cori annalfabeti a scola, che grazie a lui, se so’ ‘mparati ‘a scrivere, se so’ ‘mparati a leggere, surtanto ‘na parola: Ammore e niente cchiù. Grazie Totò, il Virgilio del ‘900 nato alla Sanità.

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