La storia delle promesse andate nel dimenticatoio e il pupillo di Higuain e Callejon
Il flop dei giovani catapultati nel grande calcio
Di: Gaetano Brunetti per Cronache di Napoli
Il calcio è soprattutto un gioco, il Napoli l’ha ripetuto più volte in questi giorni attraverso un articolo che mette in evidenza una storia appassionante e molto significativa, andrebbe ripetuto più volte anche nelle consuete chiacchierate tra tifosi, come un mantra, in ogni pub o bar.
Mentre la squadra azzurra arrivava al campo di Settimo Milanese per la rifinitura pre Milan a porte aperte, Higuain e Callejon pare siano rimasti colpiti dalla bravura e dai dribbling di Simone Zagnoni, tredicenne, ala destra dell’US Settimo Milanese, che dopo una serie di belle giocate ha portato la sua squadra in vantaggio davanti agli occhi estasiati dei due attaccanti azzurri, che a fine match, si sono complimentati con lui; e posato per uno scatto che resterà negli album di fotografie più importanti della sua vita.
L’Italia è sempre stata terra di talenti, in un certo qual modo proprio per questo era soprannominata il “Brasile d’Europa”, fucina di grandi fuoriclasse che hanno fatto la storia del calcio mondiale.
Chi non ricorda la storia di Vincenzino Sarno, funambolico trequartista di Secondigliano, acquistato ad appena 11 anni dal Torino per l’esorbitante cifra di 120 milioni di vecchie lire.
I granata si aggiudicarono il “nuovo Maradona”, perché così veniva soprannominato, al termine di una combattuta asta tra i migliori club italiani. Il ragazzo passò poi alle giovanili della Roma e da lì ha calcato i campi di molteplici squadre senza mai raggiungere il suo grande sogno, ovvero, i campi della prestigiosa Serie A.
Storia simile quella di Giorgio Di Vicino, talentuoso esterno offensivo di Pianura, messosi in luce nel Napoli di Zdenek Zeman, che lo lanciò nella mischia durante un match amichevole col Real Madrid in cui segnò un pregevole calcio di punizione da posizione proibitiva, sembrava si stesse assistendo alla nascita di un nuovo astro napoletano ma le cose non andarono come si sperava. Il tecnico boemo venne esonerato e l’arrivo di Emiliano Mondonico aprì nuovi scenari nella carriera del ragazzo, che di lì a poco si trasferì in prestito in serie B al Crotone senza mai far ritorno nel calcio che conta.
A Napoli si potrebbero narrare tantissime di queste storie, destino simile per Emanuele Troise, roccioso difensore degli azzurri nell’anno del ritorno in A, c’era chi lo paragonava, anche se in maniera forzata, a Fabio Cannavaro, che si trovò al centro di un forte intrigo di mercato tra Napoli e Juventus. Si dice che Corrado Ferlaino l’aveva venduto ai bianconeri per la cifra astronomica di 20 miliardi di lire, poi non se ne fece più nulla, rimase al Napoli fino al 2003 per poi trasferirsi anch’egli nelle serie inferiori.
Come si dice dalle nostre parti, “non tutte le ciambelle escono col buco”, quante volte abbiamo sentito di giovani promesse che col passare degli anni sono andate nel dimenticatoio, a causa di cambiamenti tecnici e prospettive più o meno diverse della vita.