Stadio Maradona, la svolta è vicina: Manfredi e De Laurentiis lavorano al progetto per il terzo anello
NAPOLI – Piazza del Plebiscito trasformata in un teatro a cielo aperto per la danza, ma i riflettori sono anche puntati sul futuro dello stadio Maradona. Il sindaco Gaetano Manfredi rompe gli indugi e conferma un dialogo costante con Aurelio De Laurentiis: al centro, lo studio tecnico per la riapertura del terzo anello dell’impianto di Fuorigrotta, un’idea portata avanti insieme all’assessore Edoardo Cosenza.
«Lo studio è un grande lavoro, sarà completato entro il 30 aprile – ha spiegato Manfredi – e lo trasmetterò al presidente De Laurentiis con cui sono in contatto. I risultati sono buoni, i presupposti per riaprire il terzo anello ci sono, ne discuteremo insieme».
Terzo anello riaperto e restyling dello stadio
Riaprire il terzo anello significherebbe poter avviare i lavori di ristrutturazione del resto dell’impianto senza ridurre drasticamente la capienza durante il campionato, con vantaggi concreti per il club: incassi garantiti e una platea più ampia di tifosi presenti. La capienza potenziale passerebbe infatti dagli attuali 55mila a circa 68mila spettatori.
Come riportato da Il Mattino, lo scenario ideale prevede la ristrutturazione a step, utilizzando il terzo anello per collocare i tifosi mentre si interviene sugli altri settori.
Il progetto: tra business e passione
L’obiettivo è ambizioso: trasformare il Maradona in uno stadio moderno e multifunzionale, operativo sette giorni su sette. Spazi dedicati a un museo del Napoli, food court, intrattenimento interattivo e soprattutto la valorizzazione del parcheggio sotterraneo da 250 posti oggi inutilizzato. Il tutto attraverso gli strumenti previsti dalla legge sugli stadi, che consente concessioni fino a 99 anni e l’utilizzo anche delle aree esterne, con la possibilità di realizzare anche centri commerciali.
«Se ci sarà lo scudetto – ha promesso il sindaco – io farò in modo che ci sia il bus scoperto per festeggiare».
De Laurentiis e il piano di investimento
L’investimento stimato si aggira intorno ai 100 milioni di euro, ma De Laurentiis, come evidenziato da Il Mattino, ha già dato segnali di apertura, incontrando Manfredi in occasione di Napoli-Milan e ricevendo rassicurazioni dal ministro dello Sport Andrea Abodi su possibili crediti agevolati e incentivi fiscali.
Il piano B: un fondo di investimento
Nel caso in cui il patron azzurro dovesse ritenere l’investimento non conveniente, l’amministrazione è pronta a rivolgersi al mercato: si parla dell’ingresso del Maradona in un fondo di investimento gestito da una società partecipata dal MEF, un’ipotesi che consentirebbe di avviare i lavori anche con altri soggetti privati.
Ma l’intenzione di Manfredi resta chiara:
«Il mio obiettivo è avere De Laurentiis al mio fianco per il rilancio del Maradona», ha concluso il sindaco.
Tutti gli occhi ora puntano su Radio Crc, dove Manfredi sarà ospite il 5 maggio per annunciare – forse – la svolta tanto attesa.
