Serie A

L’avvocato Sica: “Sanzione Juve è stata leggera. Ecco perché le plusvalenze sono fittizie”

Ieri sono state rese pubbliche le motivazioni per cui la corte federale ha dato 15 punti di penalizzazione alla Juve per il caso plusvalenze, ne parla anche Salvatore Sica.

L’avvocato Sica ex componente della Corte d’Appello e professore nell’Università Suor Orsola Benincasa lette le motivazioni che hanno portato alla penalizzazione della Juventus, ha spiegato: “Alla luce di tutto questo, non stata affatto una sanzione mostre“.
Al Corriere dello Sport, Sica sottolinea che la penalizzazione poteva essere anche peggiore visto che la “Procura aveva tante prove e la sentenza è suffragata da elementi molto forti, un quadro probatorio che la Corte stessa considera ‘impressionante’“.

“Plusvalenze fittizie, ecco come si spiega il caso Juve”

La Juve sottolinea che non poteva essere giudicata di nuovo per un processo già chiuso, ma Sica sottolinea che la “Corte invece precisa che la revocazione nel giudizio sportivo è sempre possibile di fronte a fatti ed elementi nuovi. È come se avesse adottato un nuovo giudizio, e penso che il tema procedurale sia stato brillantemente superato“.

Ma l’avvocato Sica spiega anche il fatto che le plusvalenze siano state giudicate come fittizie, in assenza di un dato oggettivo: “L’impressionante mole di materiale probatorio, intercettazioni e anche riscontri documentali, fanno sì che la mancanza di un indice oggettivo per definire una plusvalenza “fittizia” sia sostituito dall’ammissione stessa da parte dei dirigenti della Juve che quelle operazioni non erano corrette“.

Si parla quindi di un sistema Juve: “Sì, viene configurato così. E, a questo punto, l’illecito amministrativo, cioè l’art. 31 del codice di giustizia sportiva, diventa un discorso più marginale rispetto
alla violazione grave e ripetuta dell’art. 4.1“.

Per i giudici la “Juve ha alterato o le regole del proprio gioco e probabilmente quelle dell’intero sistema. Un fatto gravissimo“.

La Juve fa ricorso al Collegio di Garanzia del Coni, ecco cosa bisogna aspettarsi: “Non è giudice di merito, può solo giudicare se è stato applicato correttamente il diritto. A me sembra che il tema vero, in terzo grado, sia quello dell’ammissibilità della revocazione, ma il riferimento che fa la Corte alla giurisprudenza precedente mi induce a dire che la sentenza è ben motivata ed è destinata a resistere“.

Juve le motivazioni della penalizzazione: “Impressionante mole di prove”