Armando Izzo assolto in appello: “Il fatto non sussiste”. Finisce l’incubo giudiziario per il difensore del Monza

Finisce con un’assoluzione piena il lungo iter giudiziario che ha coinvolto Armando Izzo, difensore napoletano oggi in forza al Monza. Come riportato da Repubblica Napoli, la Corte d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado del 2023, assolvendo Izzo “perché il fatto non sussiste” dall’accusa di concorso esterno in associazione camorristica con il clan Vinella Grassi di Secondigliano. Assoluzione anche dal reato di frode sportiva aggravata dal metodo mafioso in riferimento alla gara di Serie B Modena-Avellino del 17 maggio 2014, con la formula “per non aver commesso il fatto”.
La sentenza è stata pronunciata dal collegio presieduto dal giudice Giovanni Carbone, con relatore Alberto Maria Picardi, accogliendo le tesi difensive degli avvocati Alfredo Capuano, Salvatore Nugnes e Stefano Montone, che hanno assistito il calciatore in tutte le fasi del processo.
Visibilmente commosso al termine dell’udienza, Izzo ha dichiarato:
«Sono molto soddisfatto della sentenza. Come ho detto fin dall’inizio, ho sempre avuto fiducia nella giustizia. Non finirò mai di ringraziare i miei avvocati che hanno creduto in me fin da subito. Ringrazio mia moglie Concetta, i miei figli, mia madre e mio padre – che ho perso a 10 anni – per avermi dato la forza di affrontare anche questa battaglia. E ringrazio, non per ultimo, il Monza Calcio, il dottor Adriano Galliani e il cavalier Silvio Berlusconi, che pur essendo a conoscenza del mio processo, non hanno mai smesso di credere in me».
Con questa sentenza, si chiude un capitolo doloroso per Armando Izzo, che potrà ora concentrarsi esclusivamente sul suo presente in campo.