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Juve le motivazioni della penalizzazione: “Impressionante mole di prove”

Sono state pubblicate le 37 pagine con le motivazioni che hanno portato la corte federale alla penalizzazione della Juve.

La Corte d’Appello ha pubblicato le motivazioni per la riapertura del processo sulla questione delle plusvalenze della Juventus. Secondo la Corte, nuovi fatti supportano la tesi della Procura e avrebbero determinato una diversa decisione se fossero stati conosciuti in precedenza. La Juventus è stata giudicata colpevole di aver commesso un illecito, basato sulla documentazione confessoria dei dirigenti del club, intercettazioni e evidenze di nascondimento o manipolazione della documentazione.

In particolare la decisione è stata presa secondo quanto previsto dall’art. 63, comma 1, lett. d), CGS. E si tratta di un quadro fattuale sostenuto da una “impressionante mole di documentazione probatoria”.

Penalizzazione Juve: ecco le motivazioni

È stato ritenuto che la Juve abbia commesso l’illecito, “vista la documentazione proveniente dai dirigenti del club con valenza confessoria e dai relativi manoscritti, le intercettazioni inequivoche e le ulteriori evidenze relative a interventi di nascondimento di documentazione o addirittura manipolatori delle fatture”.

Nelle considerazioni i giudici scrivono: “Ma oggi è esattamente un tale quadro fattuale ad essere radicalmente mutato. Il fatto nuovo che prima non era noto è proprio l’avvenuto disvelamento della intenzionalità sottostante all’alterazione delle operazioni di trasferimento e dei relativi valori. Il fatto nuovo – come è stato efficacemente sottolineato dalla Procura federale – è l’assenza di un qualunque metodo di valutazione delle operazioni di scambio e, invece, la presenza di un sistema fraudolento in partenza (quanto meno sul piano sportivo) che la Corte federale non aveva potuto conoscere e alla luce del quale la decisione deve essere diversa da quella qui revocata

C’è poi un elenco delle circostanze più gravi secondo la Corte, in particolare il famoso “libro nero” di Fabio Paratici. “Costituisce un elemento oggettivo non equivocabile. Tanto più tenuto conto della circostanza (e vi si tornerà oltre più diffusamente) che scopo del processo sportivo non è, evidentemente, inferire la consumazione di eventuali fattispecie di illecito a carattere penalistico. Oggetto di giudizio è solo la violazione delle norme sportive: nello specifico, dell’art. 4, comma 1 e dell’art. 31, comma 1. Rilevantissime sono poi le intercettazioni telefoniche o ambientali (e le acquisizioni documentali) citate dalla Procura federale“.

Juve: ecco la strategia difensiva

La Juventus presenterà sicuramente un ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport presso il Coni per verificare eventuali violazioni dei diritti della difesa o interpretazioni devianti del Codice di Giustizia Sportiva. La questione principale riguarderà il tempo massimo per la revocazione e l’interpretazione sbagliata dell’articolo 4 del Codice sulla slealtà.

Le motivazioni sulla penalizzazione della Juve fornisce un primo sguardo d’insieme su una vicenda ancora molto lunga e complessa. La Procura Federale sta continuando un’altra istruttoria sulla Juventus riguardante le manovre stipendiarie e le partnership sospette con altri club. I risultati di queste indagini saranno disponibili nel mese di aprile.

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